Caso scontrini, Ignazio Marino assolto. Il gup di Roma: «Nessuna rilevanza penale, ma superficialità»

09/01/2017 di Redazione

Superficialità ma nulla da condannare. Il 7 ottobre 2016 Ignazio Marino arrivò all’assoluzione sul caso scontrini, oggi il giudice per l’udienza preliminare di Roma motiva la sua decisione: «Appare evidente che eventuali errori» nelle «dichiarazioni giustificative non sono suscettibili di rivestire alcuna rilevanza in questa sede penalistica potendo tutt’al più costituire indice di un sistema organizzativo improntato a imprecisione e superficialità».

LEGGI ANCHE: Ignazio Marino avverte Virginia Raggi: «Niente insulti e trappole come è successo a me»

IGNAZIO MARINO ASSOLTO: LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA

L’ex sindaco di Roma era accusato di peculato e falso in relazione a 56 cene pagate con la carta di credito del Campidoglio. Il gup Pierluigi Balestrieri scrive che «in altri termini, tenuto conto del modello ‘ricostruttivo’ adottato dallo staff del Marino in vista della predisposizione dei giustificativi relativi alle cene da questi offerte con la carta di credito, modello ispirato ad approssimazione, posto che le relative occorrenze erano state per lo più genericamente desunte dalla disamina dell’agenda istituzionale del primo cittadino, e intempestività, posto che, specialmente nel primo periodo, i giustificativi erano stati formati a distanza di mesi rispetto a tali occorrenze, non sembra consentito attribuire a detti giustificativi alcuna valenza probatoria in funzione dell’accertamento della finalità eventualmente privatistica perseguita dal medesimo».

Share this article