I baby boss di Napoli, choc a Le Iene: «Non abbiamo una legge, e non temiamo nessuno»

02/05/2016 di Redazione

«Siamo 10, 15, 20, 50». «Abbiamo fiducia tra di noi». «Abbiamo fatto rapine, spacciato droga, fatto furti, picchiato anziani». Sono le impressionanti dichiarazioni di una banda di giovani criminali intervistati dall’inviato de Le Iene Giulio Golia in un servizio sulle baby gang che terrorizzano la periferia della città di Napoli.

I BABY BOSS DI NAPOLI A LE IENE: «SIAMO PRONTI A FARE DI TUTTO»

«Siamo pronti a fare di tutto. Non me ne frega della pistola. La tengo pure io», ha affermato uno dei ragazzi a volto coperto chiamato a rispondere sui reati commessi e sulle sfide con altre bande. «Ho sparato non colpendolo, ma spaventando chi voleva spaventarmi. Io gli ho fatto capire che io ero il più forte», è invece il racconto di chi ha utilizzato ed è pronto ad utilizzare le armi. Mi sono sentito «soddisfatto. Vita mia morte sua, morte sua vita mia». E sulle rapine? «Se ti è venuta bene sei sciolto». Prima di farla «ti senti pronto, sicuro, forte». «Non abbiamo una legge, non ci sono regole», ripetono ancora. E ancora: «Io non sono forte perché ho la pistola, ma forte perché ti sto sparando».

 

 

Ma nelle loro parole anche il desiderio di poter vivere senza ricorrere alla delinquenza. «Vogliamo solo un posto migliore. Vogliamo una Scampia migliore di questa», dice un membro della ‘paranza’. «Non ci ha mai dato niente lo Stato. Mai un lavoro, mai un futuro per i ragazzi di Scampia…». «Quello che mi dà la vita quello mi prendo. Per ora mi ha dato la pistola ed io ho fatto le rapine. Se da grande mi dà un posto di lavoro io lavoro», dice uno dei baby boss.

 

Iene Napoli

 

Nel servizio delle Iene mandato in onda ieri anche la testimonianza di chi ha conosciuto il mondo della camorra di Scampia, quartiere partenopeo ad elevato tasso di criminalità. «Noi siamo stati i primi a creare… come la vuoi chiamare… la camorra. Ma poi nella vita abbiamo fatto un passo indietro», dice un uomo davanti alle telecamere delle Iene. «Ho iniziato a 25 anni vendendo eroina, cocaina, marijuana. Da lì abbiamo iniziato e abbiamo capito cos’era ‘Il sistema’, come si spacciava, abbiamo avuto a che fare con la polizia, le abbiamo prese, siamo stati in carcere. Prima era diverso da oggi. Oggi ci sono troppe cose che non vanno. Qua ci stanno ragazzi che non hanno neanche 20 anni che si stanno arruolando. Solo perché pensiano che sia figo. Non ragionano». La gente rimpiange i vecchi camorristi? «Sì, prima c’erano delle regole. Prima di fare una cosa bisognava prima chiedere. Prima di muoverti sapevi prima contro chi ti mettevi. Sapevi a chi dovevi domandare. La generazione mia era diversa».

(Immagini: Le Iene / Italiauno / Mediaset)

Share this article
TAGS