E l’idraulico piazza nella doccia delle clienti una telecamera nascosta

29/01/2011 di Redazione

Accade a Bologna, dove due studentesse sono state spiate a loro insaputa. Sono due le denunce a carico dell’uomo.

Grande fratello mascherato da pronto intervento idraulico: idraulico chiamato per una tubatura rotta, piazza nella doccia di due studentesse, a loro insaputa ovviamente, una telecamera nascosta, ad uso e consumo del suo datore di lavoro. Due le denunce dei carabinieri di Bologna: un imprenditore edile, 32 anni, originario della provincia di Sassari, titolare di una ditta di “pronto intervento idraulico”, e un suo collaboratore elettricista, bolognese di 30 anni con piccoli precedenti penali per il reato di interferenza illecita nella vita privata.

VITTIME –Due ragazze, studentesse lavoratrici originarie delle provincie di Varese e Lecce, che abitano a Bologna, hanno infatti chiamato l’idraulico perché a causa di una tubatura rotta, il bagno dell’appartamento che condividono si era allagato. Fatti i lavori, dopo qualche giorno le ragazze hanno però scoperto una telecamera, orientata verso il box doccia, nascosta in un barattolo di vernice. Le due ragazze hanno fatto denuncia ai carabinieri e i militari hanno appurato che l`idraulico e l`elettricista incaricati, approfittando dei lavori commissionati dalle vittime, avevano collocato il dispositivo, che era rimasto nascosto per due settimane. Un apparecchio adatto per riprese in audio e video ed attivabile con un collegamento telefonico. I carabinieri hanno rimesso la telecamera al loro posto e aspettano che ritorni l’idraulico: l’uomo aveva convinto le due ragazze della necessità di ritornare nell`appartamento per l`esecuzione di piccoli ritocchi di tinteggiatura. I carabinieri appostati hanno sorpreso il 30enne: oltre alla telecamera appena recuperata nel bagno delle due ragazze, con sè ne aveva un’altra. L’idraulico dice di doverla portare al suo datore di lavoro. E così i militari vanno con lui dal titolare: perquisito, trovano il suo telefono cellulare che rivela ripetuti collegamenti alla telecamera ritrovata nel bagno delle ragazze, e di una terza risultata collocata all`interno di un cantiere edile. Il sistema permetteva – spiegano i militari – solo la visione in diretta delle immagini e non la loro registrazione. L`imprenditore si è giustificato riferendo che le telecamere servivano solo per il controllo della corretta esecuzione dei lavori dei suoi operai.

Scusa che non gli ha evitato la denuncia.

(Agenzia)

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