Chi sono gli identitariani, il movimento francese che ha raccolto 65mila euro per sabotare il salvataggio dei migranti

Hanno raccolto 65mila euro e il loro obiettivo è quello di sabotare le operazioni di salvataggio dei migranti nel Mediterraneo. Gli identitariani sono un movimento di estrema destra francese che si ispira ad analoghe formazioni statunitensi e hanno come scopo dichiarato quello di rallentare con ogni mezzo gli sbarchi di chi, ogni giorno, cerca una via di fuga da guerre e povertà.

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CHI SONO GLI IDENTITARIANI

Nato nel 2002, il movimento si è rapidamente diffuso in tutta Europa, facendo presa specialmente sulle nuove generazioni. Grazie a un’opera ben organizzata di crowdfounding, durata poco più di tre settimane, i suoi esponenti sono riusciti a mettere da parte una somma importante per cercare di procurarsi i mezzi necessari per pattugliare le acque del Mediterraneo.

Che sta sempre più diventando il terreno di una vera e propria battaglia navale. I barconi dei migranti da un lato, i mezzi di Frontex, quelli delle Ong e, adesso, anche quelli degli identitariani. Questi ultimi hanno già dato prova sul campo delle loro intenzioni: nel marzo del 2017 hanno condotto un vero e proprio assalto alla nave Aquarius della Ong Sos-Mediterranée. Il loro obiettivo è quello di smascherare delle presunte relazioni tra le organizzazioni non governative e gli scafisti.

Si ispirano a personaggi come Leonida, eroico condottiero spartano, o al campione della cristianità Carlo Martello, che sconfisse i mori a Poitiers. Hanno nel mirino tutti quelli che forniscono assistenza ai migranti, dalle associazioni umanitarie, alla stessa chiesa cattolica, passando per il mondo dei sindacati e per le formazioni politiche di centro e di sinistra. Una nuova destra, insomma, ancor più pericolosa di quella di Marine Le Pen (molto più vicina, per intenderci, a quella del fondatore del Front National Jean-Marie) e decisamente più trasversale, con basi e attivisti in mezza Europa.

Ora hanno a disposizione anche un capitale niente male e la rabbia per mettersi in gioco. Le conseguenze, nel braccio di mare che separa il Vecchio Continente dall’Africa, sono a questo punto imprevedibili.

(FOTO da pagina Facebook Generation Identitaire)

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