I gay vogliono sposarsi?

Da una parte c’è il telepredicatore turco che dice che chi si masturba avrà la mano incinta nell’aldilà (un’idea geniale), in Irlanda un referendum promuove i matrimoni gay, facendo piangere il cuore del Segretario di Stato Vaticano, che dice che si tratta di “una sconfitta per l’umanità”. Soltanto?

Due notizie assurde, incredibili. Ma davvero nel 2015 si devono ancora sentire robe del genere? La mano incinta nell’aldilà? Il referendum sui matrimoni gay? Ah, perché, non sono ancora legali? Ma dai, fa ridere i polli che paesi le cui Carte Costituzionali recitano con grande tripudio che tutti sono uguali facciano ancora distinzioni di genere così patetiche. Dovrebbe essere un concetto ormai acquisito dalla società occidentale (non è bello fare distinguo, ma i Paesi delle mani gravide probabilmente faranno un po’ più di fatica a considerare una normale prassi le unioni legali tra esponenti dello stesso sesso. O magari no, nella vita non si può mai sapere).

A chi è utile essere contrario ai matrimoni gay? Forse ai notai, che guadagnano un bel po’ per via di tutti gli atti che sono costretti a redigere le coppie omosessuali per garantirsi vicendevolmente, ma tanto ai notai il lavoro non mancherebbe in ogni caso. Certo alla Chiesa cattolica, ma Papa Francesco non sembra uno che caccia dalla Casa del Signore una coppia gay. Anzi, se organizzasse una giornata in Vaticano ci sarebbe il pienone, perché molti gay si sentirebbero finalmente sdoganati e accolti. Perché, uno non può essere gay e credente?

Perché uno deve essere contrario ai matrimoni gay? Perché ci tiene a favorire i procugini di terzo grado che incassano l’eredità di coppie gay che non possono regolarizzare la loro unione ed ereditare il denaro guadagnato con i sacrifici di una vita di lavoro? Perché prima vengono le coppie normali? E quali sono le coppie normali? Perché “si comincia con il matrimonio e poi quelli lì vogliono anche i figli”? E quindi? Tutte le coppie etero con prole sono genitori esimi e perfetti? Ma va là.

Conosco personalmente coppie gay che vanno in chiesa, coppie di omosessuali imprenditori che lavorano da mattina a sera e sono contrari a concedere le adozioni ai gay, coppie gay che amano i bambini e sarebbero genitori migliori di me. Tutti loro vorrebbero regolarizzare la loro unione, anche solo per motivi fiscali e legali. Pagano le tasse (quelle nessuno ha pensato che, essendo gay e quindi diversi, non avessero il diritto di pagarle, chissà come mai), hanno ragione. Alcuni sognano una cerimonia piena di fiori e nastri e un sontuoso banchetto, altri vorrebbero risolvere tutto andando a firmare in Comune senza troppi fronzoli. A volte si tratta della stessa coppia, proprio come accade tra gli etero che uno vuole fare le cose in grande e l’altro no. Che barba dover continuamente scrivere gay e omosessuale. Alla fine basta togliere le parole gay e omosessuale e si fa prima. Vogliono sposarsi a tutti i costi? E sia, se lo meritano. Chi sono loro per cavarsela più facilmente degli altri?

A quanto pare a luglio sarà presentato il aula il testo sulle unioni civili che giace dimenticato nel nostro Parlamento, perché abbiamo un governo decisionista su tutto meno che su questo argomento. Resta il fatto che ci siamo fatti bagnare il naso dagli irlandesi. Vogliamo sbrigarci a diventare un Paese civile come l’Irlanda (e molti altri in Europa)? Comunque il predicatore turco nelle sue dichiarazioni mostra una vera apertura verso le adozioni gay: se seguono le sue indicazioni anche loro nell’aldilà potranno partorire. Addirittura con le loro mani.

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