Hillary Clinton vince la nomination democratica: è la prima candidata donna alla presidenza

08/06/2016 di Andrea Mollica

Hillary Clinton vince la nomination

grazie ai risultati nelle primarie in California, in New Jersey, in Montana, in New Mexico, in Nord e Sud Dakota. Per la prima volta una donna correrà per diventare presidente degli Stati Uniti come candidata di uno dei due grandi partiti americani. Le primarie democratiche si sono concluse come previsto ormai da tempo, con un chiaro e ampio successo di Hillary Clinton sul senatore Bernie Sanders, che ha ottenuto anche nelle ultime primarie risultati positivi.

HILLARY CLINTON VINCE NOMINATION DEMOCRATICA

Hillary Clinton ha svolto il suo primo discorso da candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti a Brooklyn. I media americani l’hanno dichiarata vincitrice delle primarie del suo partito dopo la netta vittoria nelle primarie in New Jersey e i brillanti risultati nel voto anticipato delle primarie in California, che hanno consolidato la maggioranza dei delegati probabilmente già raggiunta il giorno precedente. La principale agenzia di stampa americana, Associated Press, aveva infatti dichiarato Hillary Clinton vittoriosa grazie alle dichiarazioni di voto riservate dei superdelegati, i membri di diritto della Convention di Filadelfia. L’ex segretaria di Stato ha conquistato una netta maggioranza tra i delegati elettivi, con un vantaggio così ampio da esser incolmabile ormai da molte settimane. Solo la ripartizione proporzionale utilizzata dai Democratici nelle loro primarie ha rallentato un successo ormai inevitabile sin dalla fine del mese di marzo.

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HILLARY CLINTON VINCE NOMINATION, BERNIE SANDERS NON SI RITIRA

Grazie ai successi nelle primarie in California, in New Jersey, in New Mexico e in South Dakota Hillary Clinton dovrebbe conquistare un margine di vantaggio tra i delegati elettivi superiore alla soglia di 400, 4 volte più ampio rispetto a quello conquistato da Barack Obama nei suoi confronti 8 anni fa. Bernie Sanders ha vinto le primarie in Montana e in North Dakota, confermando la sua forza nel voto bianco degli Stati meno popolosi. Dopo il discorso della nomination svolta dalla sua avversaria il senatore del Vermont non ha annunciato il ritiro, come sembrava possibile visto il massiccio licenziamento di collaboratori della sua campagna diffuso durante lo scrutinio. Bernie Sanders ha rimarcato di voler proseguire la sua corsa fino all’ultimo appuntamento, le primarie a Washington, Dc, che si svolgeranno settimana prossima. Giovedì il senatore del Vermont si incontrerà con Barack Obama, una riunione annunciata dalla Casa Bianca.

HILLARY CLINTON VINCE NOMINATION, I RISULTATI DELLE PRIMARIE

Il presidente Barack Obama non ha partecipato al processo di selezione del suo successore alla candidatura dei Democratici, ma si schiererà con Hillary Clinton per garantire al suo partito un terzo storico mandato alla Casa Bianca. Un risultato che i Democratici non ottengono da quasi 80 anni, quando Franklin Delano Roosevelt vinse le elezioni nel 1940 infrangendo la consuetudine, poi codificata in un emendamento costituzionale, che imponeva al presidente solo due mandati al vertice degli Stati Uniti. L’incontro tra Barack Obama e Bernie Sanders faciliterà la riconciliazione tra i Democratici, piuttosto scontata visti i risultati finali. Hillary Clinton ha vinto 4 delle 6 primarie svolte questa notte: netto successo in New Jersey, mentre più limitato è stato il margine di vantaggio conquistato in New Mexico e South Dakota. Bernie Sanders ha vinto invece ampiamente in North Dakota e in modo meno netto in Montana.

PRIMARIE IN CALIFORNIA, I RISULTATI

Lo scrutinio è lontano dalla fine in California, il più grande Stato americano che tra i Democratici assegnava ben 475 delegati elettivi. La maggioranza di essi sarà vinta da Hillary Clinton, che ha dominato nel voto anticipato. La candidata democratica alle presidenziali dovrebbe vincere con un margine di vantaggio superiore a quanto rilevato dai sondaggi, di almeno 10 punti percentuali. Ancora una volta le minoranze etniche, decisive per la vittoria della Clinton, hanno garantito all’ex segretario di Stato un ampio consenso nei suoi confronti. Tra i Repubblicani le primarie dell’ultimo “Super Tuesday” hanno registrato successi netti di Donald Trump, ormai senza avversari, con percentuali di norma superiori al 70%. L’unico Stato in cui il candidato repubblicano è andato oltre l’80% è il New Jersey, nel Nordest degli Usa decisivo per la vittoria di Trump.

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