Lo scherzo telefonico che “frega” Tosel: «Perché ho squalificato Higuain»

«Higuain non ha esercitato pressione, quindi è solo un atto irriguardoso. Bonucci? No, l’arbitro lì non ha riferito nulla, non c’è traccia nel referto arbitrale». Gianpaolo Tosel risponde così a uno scherzo telefonico a opera dell’emittente napoletana “Radio Marte” circa la squalifica di quattro giornate, tecnicamente tre più una, rimediata da Gonzalo Higuain dopo la sfida di Serie A tra Udiense e Napoli. E Bonucci? Non c’è scritto niente sul referto del post-derby Torino-Juventus.

 

L’attore Gianfranco Simioli ha telefonato a Tosel fingendosi un suo caro amico chiedendogli conto dell’anticipazione di Gazzetta dello Sport che già nella giornata del 4 aprile aveva anticipato le quattro giornate di squalifica:

«Mi hanno chiamato per chiedermi che vento tirava e come sempre faccio, da accordi decennali con la stampa, ho spiegato gli aspetti tecnici, dando per scontato che la mia decisione si basa sugli atti pubblici ufficiali che sono i referti»

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Pubblicato da LA RADIAZZA – PAGINA UFFICIALE su Martedì 5 aprile 2016

Allora Giampaolo Tosel spiega all’attore il perché della squalifica di Gonzalo Higuain, motivata essenzialmente dal referto dell’arbitro Massimiliano Irrati:

“Ho detto che se l’arbitro avesse scritto pressione con le mani, si finiva nella violenza e quindi con una squalifica di otto giornate, oppure come era capitato a Firenze con Borja Valero, 1+3 giornate. Higuain non ha esercitato pressione, quindi è solo un atto irriguardoso”

Giampaolo Tosel ha poi parlato del suo rapporto con Antonio De Laurentiis e Andrea Agnelli:

De Laurentiis? Qualche volta lo incontro in lega. Che sia un personaggio non particolarmente amato, questo è scontato. Molto tempo fa ho fatto un’osservazione rivolgendomi a un maestro dello spettacolo. Quando in Serie A l’introito dei biglietti è del 9 per cento contro il 91 per cento delle sponsorizzazioni e quando si vede lo stadio vuoto bisognerebbe trarre delle conclusioni. Agnelli? Il modo di atteggiarsi può essere diverso, ma non sposta nulla”.

Giampiero Tosel ha poi dato una sua lettura del calcio, lettura sicuramente molto critica:

il calcio è ormai uno spettacolo televisivo dal contenuto vagamente agonistico. Quando il calcio ha perso quelle figure tradizionali come la casa che possiede la squadra da decenni o il calciatore che nascono crescono e vanno in pensione…

In sostanza la differenza tra Gonzalo Higuain e Leonardo Bonucci sta solo nel fatto che per il primo l’arbitro Massimiliano Irrati ha scritto tutto nel referto mentre nel secondo caso Nicola Rizzoli nel derby di Torino non ha fatto accenno a nulla nonostante le polemiche su una eventuale testata da parte del giocatore bianconero. Una decisione ponderata e spiegata dallo stesso Nicola Rizzoli:

«Bonucci non mi ha dato nessuna testata. Sono stato io a spingerlo, per allontanarlo dal giudice di linea. Il giocatore ha semplicemente esagerato nelle proteste. Non c’è stata testa contro testa, le immagini non danno il senso vero di quel che è successo. Ci fosse stata la testata, non mi sarei limitato al cartellino giallo»

Il direttore di Gara è stato a sua volta molto critico con il sistema calcio

 «C’è troppa esasperazione e scarsa conoscenza delle regole da parte di tutte le componenti del mondo del pallone, noi come arbitri dobbiamo avere l’umiltà di fare il mea culpa quando sbagliamo per migliorare la cultura calcistica. Gli altri dovrebbero fare lo stesso»

Parlando del caso Higuain Nicola Rizzoli ha evitato di entrare nel merito prendendola “larga” e puntando il dito contro l’aggressività dei calciatori

«Non entro nel merito. Faccio un discorso più ampio sui gesti violenti di molti giocatori. Ho visto un video di violenza inaudita di un calciatore di seconda categoria che, appena espulso, ha rifilato un calcione all’arbitro. Chi gioca in A deve sempre tenere conto che costituisce un esempio per chi sta alla base della piramide»

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