Guinnes e quella sponsorizzazione per i gay che ha generato il caos

17/03/2014 di Redazione

Anche Guinnes ritira la sponsorizzazione e si unisce al boicottaggio decretato dai sindaci di New York e Boston contro gli organizzatori della parata, colpevoli di aver rifiutato la presenza di uno spezzone LGBT.

st-patricks-day-parade-

LA FUGA DEGLI SPONSOR – La festa di San Patrizio negli Stati Uniti quest’anno è stata segnata dalle polemiche, che si sono concluse con il ritiro di sponsorizzazioni e patrocini da parte di autorità ed aziende, oltre ai due sindaci delle due città e alla Guinnes hanno infatti salutato la compagnia anche la Boston Beer Company e la Heineken e una teoria di sponsor minori.

NON VOGLIONO I GAY – Anche i rappresentanti del comitato dell’Ancient Order of the Hibernian di New York hanno seguito l’esempio dei colleghi di Boston e non hanno acconsentito a che prendessero parte alle parate uno spezzone di attivisti gay e lesbiche. Dal sindaco fino ai comunicati stampa degli sponsor in fuga, tutti sottolineano come il rifiuto sia incompatibile con i valori nei quali si riconoscono quanti hanno boicottato la festa.

LEGGI ANCHE: Il Papa in America diventa Batman

LA CHIESA NON VUOLE – I comitati organizzatori, gli stessi da 150, sono ovviamente espressione di una comunità irlandese nella quale è ancora fortissima l’influenza del cattolicesimo, tanto che l’Irlanda è il paese europeo con la leggi anti-aborto più severe. Cattolicesimo che continua a non essere per niente inclusivo e tollerante nei confronti dell’esistenza dell’omosessualità, anche a costo d’incorrere in incidenti del genere.

Share this article