Elezioni Roma 2016, Guido Bertolaso pressato da Berlusconi. Ripensamento vicino

12/02/2016 di Alberto Sofia

Elezioni Roma 2016: Guido Bertolaso la “carta” per evitare che la coalizione di centrodestra si spacchi

Ormai è l’ultima speranza del Cav. Passa dal ripensamento di Guido Bertolaso, pressato da Silvio Berlusconi per accettare la candidatura alle Elezioni Roma 2016, l’ultima possibilità di evitare non soltanto lo stallo, ma anche lo sfascio dell’intera coalizione FI-Lega-Fdi sullo sfondo del Campidoglio. Una faida Capitale, tra veti incrociati e candidati bruciati in poco tempo ed evocati con troppa foga sui quotidiani. L’ultima? Rita Dalla Chiesa impallinata da Salvini, tra i litigi tra il leader della Lega Nord e Giorgia Meloni.

GUIDO BERTOLASO PRESSATO DA BERLUSCONI PER CANDIDARSI ALLE ELEZIONI ROMA 2016

L’ex premier, stanco delle risse interne al partito e tra alleati, non ha dubbi. Di fronte ai veti di Giorgia Meloni su Alfio Marchini, l’imprenditore prima corteggiato (dallo stesso Cav, ma anche dal Pd) e poi abbandonato (per il niet di Fdi-An) non resta che l’ex capo della Protezione Civile l’unico nome in grado di evitare una frattura nella coalizione che rischierebbe di far saltare tutto. E secondo quanto si vocifera tra i corridoi di Montecitorio e Palazzo Madama, il pressing sull’ex sottosegretario ai tempi del governo del Cav sembra dare i segnali sperati ad Arcore. Bertolaso si era di fatto tirato fuori, ufficialmente per motivi personali legati allo stato di salute della nipote. Ma ora ci starebbe ripensando. Perché, di fatto, quella del Cav è più che un invito a cambiare idea: quasi una preghiera di tirarlo fuori dallo stallo. Tanto che ora dentro Fi c’è la convinzione che si possa presto chiudere sul suo nome.

GUIDO BERTOLASO, L’ULTIMA CARTA DEL CAV PRIMA CHE LA COALIZIONE SI SFASCI

Anche perché Giorgia Meloni ha già minacciato di correre da sola con il fedelissimo Fabio Rampelli se Fi e Lega dovesse finire per rifugiarsi sotto il salvagente di Marchini e non si trovasse un’alternativa. Ma non solo. A quel punto tutto tutto il risiko delle candidature in vista delle Elezioni 2016 potrebbe essere rimesso in discussione sotto il tiro incrociato. Pure il nome di Stefano Parisi già ufficializzato alle Elezioni Milano 2016.

GUIDO BERTOLASO: L’EX CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE TENTATO DAL SÌ ALLE ELEZIONI ROMA 2016

Da giorni Salvini continua a tessere la tela che porta alla convergenza con Alfio Marchini, il candidato “civico” che viene da una famiglia di costruttori legata alla sinistra capitolina. I due si sarebbero anche incontrati. E in questa direzione era tornato pure a rievocare quelle primarie, tabù storico del Cav, che aveva archiviato senza troppi problemi per tornare al passato, con tanto di caminetti ad Arcore e Palazzo Grazioli per la scelta dei nomi delle Amministrative. Convinto che Marchini abbia comunque le maggiori possibilità di vittoria. Come Salvini, c’è un’area di Fi romana, dal senatore Maurizio Gasparri fino al vicepresidente vicario del Parlamento Ue Antonio Tajani, che continua a sponsorizzare la liaison. Non è un caso che nel partito azzurro non pochi restino convinti che Bertolaso non sia la soluzione ideale: «Con lui non arriveremmo nemmeno al ballottaggio. E il M5S ci massacrerebbe a livello mediatico per i suoi processi…», spiegano fonti interne. L’ex sottosegretario ha smentito che dietro il suo passo indietro ci fosse il timore per le grane giudiziarie aperte a L’Aquila (rinviato a giudizio per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose nel processo grandi rischi bis, ma verso la prescrizione ndr). E soprattutto per il processo sulla “cricca” degli Appalti al G8, dove è ancora imputato per corruzione, accusato dalla Procura romana di aver favorito in modo illecito l’imprenditore Diego Anemone, titolare del Salaria Sport Village. «Ma quale sesso! Soltanto massaggi», si è sempre difeso Guido Bertolaso, dopo le storie e le intercettazioni emerse sul suo conto e le accuse dei magistrati. Ma le ombre rischiano di pesare non poco nell’eventuale campagna elettorale.

GUIDO BERTOLASO E L’OMBRA DI MARCHINI SUL CENTRODESTRA

Eppure il Cav è convinto di non avere altre alternative. Tra candidati impallinati, uno dopo l’altro, e l’ostinata contrarietà della Meloni a Marchini, non gli resta che Bertolaso. Due giorni fa l’ex Cav e il suo ex fedelissimo si sarebbero sentiti e lui avrebbe chiesto qualche giorno per riflettere, prima di ufficializzare o meno la sua eventuale disponibilità. In casa azzurra ora sembrano ottimisti, confidando anche nel miglioramento dello stato di salute della nipote. Se Bertolaso accettasse, il Cav è certo che a quel punto sia Meloni che Salvini dovrebbero accettare il suo nome. Sul quale, in realtà, il leader del Carroccio aveva già frenato in passato. Con l’ombra del rampollo Marchini alle spalle. Ancora il perfetto “convitato di pietra”, dietro la faida romana (e non solo) del centrodestra.

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