La Gran Bretagna dice no all’eutanasia

Bocciata alla Camera dei Comuni la proposta che avrebbe introdotto la «morte assistita» in Gran Bretagna, 330 voti contro e appena 118 a favore.

La Camera dei Comuni in seduta
La Camera dei Comuni in seduta

LA SECCA BOCCIATURA DELL’EUTANASIA –

In un voto nel quale ai parlamentari è stata lasciata libertà di coscienza, la Camera dei Comuni ha respinto una proposta di legge per l’introduzione dell’eutanasia in Gran Bretagna. Le posizioni spaziavano da chi sosteneva la possibilità d’offrire una «morte degna e pacifica» ai sofferenti a chi riteneva la proposta «del tutto inaccettabile».

IL POPOLO LA VUOLE –

Hanno vinto i secondi, che con 330 voti contro hanno schiacciato i 118 favorevoli, che poi hanno criticato la maggioranza dicendo che i parlamentari sono sconnessi dai cittadini britannici, che invece nei sondaggi appaiono inclini ad approvare misure che permettano la dolce morte con percentuali attorno all’80%. La prevista eutanasia sarebbe diventata accessibile a persone alle quali i medici non hanno dato più di 6 mesi di vita e in grado di prendere da soli un cocktail di droghe letale. Il permesso avrebbe comunque dovuto essere concesso da due dottori e da un giudice dell’Alta Corte.

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SECONDO NO –

La secca sconfitta non sembra comunque aver scoraggiato i sostenitori del provvedimento, anche se ricalca nelle dimensioni quella raccolta in parlamento nell’ormai lontano 1997.

 

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