Dopo Google anche Facebook vieta la pubblicità ai siti di bufale

15/11/2016 di Redazione

Dopo Google anche Facebook si muove contro i siti che diffondono notizie false. Il più noto e diffuso dei social network ha annunciato il divieto per le pagine web che riportano bufale di usare il sistema di pubblicità della piattaforma per ottenre guadagni.

FACEBOOK E GOOGLE VIETANO LA PUBBLICITÀ AI SITI DI NOTIZIE BUFALA

«Intendiamo rinforzare vigorosamente la nostra policy e agire rapidamente contro i siti e applicazioni che la violano. Il nostro team continuerà a controllare strettamente tutti i potenziali editori e monitorare quelli già esistenti per garantire la conformità», è il messaggio di un portavoce della società, riportato dal Wall Street Journal. Al momento i siti di bufale in questione sono catalogati dal social network tra quelli «fuorvianti, illegali e ingannevoli» e sono già esclusi dalla raccolta pubblicitaria di Facebook Audience Network (impiegata da applicazioni e siti per visualizzare spot e pubblicità che generano ricavi).

 

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La mossa di Facebook arriva a poche ore da un’identica iniziativa di Google, mentre resta acceso il dibattito sull’impatto che le false informazioni sul web possano aver avuto sulla elezione di Donald Trump. Il motore di ricerca ha deciso di vietare ai siti di notizie bufala di usare il proprio servizio pubblicitario online e ha comunque precisato che le restrizioni non sono una conseguenza del dibattito in corso, ma che erano allo studio da tempo.

(Foto da archivio Ansa)

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