GoGo Penguin, electro-jazz di classe. Da Londra a Milano

GOGO PENGUIN A MILANO –

Il Roundhouse è da cinquant’anni uno dei posti migliori dove poter ascoltare ottima musica a Londra. Non che questo sia mai stato un problema nella capitale britannica, ma questo bellissimo teatro a pochi metri da Camden Town è veramente un’istituzione. Ci sembrava quindi doveroso onorarla e l’occasione ce l’hanno offerta i GoGo Penguin, una delle miglior jazz band degli ultimi anni.

Il trio formato da Rob Turner alla batteria, Nick Blacka al contrabbasso e Chris Illingworth al piano è infatti sulla cresta dell’onda, dopo aver firmato un contratto con la Blue Note, praticamente la più importante casa discografica jazz del mondo, e avere firmato la colonna sonora del nuovo documentario di Godfrey Reggio, l’autore del doc-cult Koyanisquatsi. Insomma, un gran bel momento per questi ragazzi, che nell’ora e mezza di concerto al Roundhouse hanno travolto la platea con il loro trascinante electronic-acoustic jazz, suonando praticamente tutto il loro ultimo album, il bellissimo Man Made Object.

Un jazz elettronico in cui le sonorità sintetiche sono però riprodotte con i loro tradizionali strumenti acustici. Questa è una delle particolarità della band, non a caso originaria della scena di Manchester, il posto da cui è arrivata la migliore musica britannica da molti anni a questa parte. Grandi atmosfere, ritmi sincopati, musicisti di altissimo livello, i GoGo Penguin sono una mosca bianca nell’odierno panorama musicale, autori di una musica raffinata ma non d’elite. Il loro è un jazz di facile fruizione, che pesca nell’elettronica più ricercata, paradossalmente alcuni brani si potrebbero senza problemi confondere in una ricercata playlist in una serata disco. I 90 minuti alla Roundhouse sono stati magnifici soprattutto per la capacità che ha la band di far galleggiare i pensieri, rapirti totalmente con la loro musica, farti davvero ascoltare ciò che hanno da dire, senza però trascurare anche lo spettacolo visivo, con un impianto luci molto suggestivo che accompagna l’esecuzione senza mai essere invasivo.

Alla fine si esce soddisfatti e arricchiti, per questo consigliamo vivamente ai nostri lettori di Milano e dintorni di non perderli il 13 novembre al Teatro dell’Arte, dove suoneranno nell’ambito di JazzMi, il bellissimo festival jazz meneghino, che ha peraltro un cartellone di assoluto valore mondiale.

 

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