Giulia Di Vita si sospende dal gruppo parlamentare M5S per il caso firme false

17/04/2017 di Redazione

Giulia Di Vita si è autosospeso dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. Dopo Riccardo Nuti, la deputata del M5S di Palermo ha deciso di escludersi temporaneamente dal gruppo pentastellato dopo che i magistrati del capoluogo siciliano hanno chiesto il rinvio a giudizio per il caso delle firme false delle comunali 2012. Il garante del M5S, Beppe Grillo, aveva deciso di promuovere una raccolta firme all’interno del gruppo parlamentare per sospendere i tre parlamentari per cui la procura di Palermo aveva chiesto il rinvio a giudizio. Dopo la comunicazione di Grillo Riccardo Nuti aveva deciso di autosospendersi, scelta immediatamente seguita anche da Giulia Di Vita, che l’ha comunicata nel giorno di Pasqua sul suo profilo Facebook. Ecco il testo pubblicato dalla deputata pentastellata.

Faccio mie le parole di Riccardo Nuti di cui apprezzo infinitamente il gesto che condivido in toto, ho deciso anche io, infatti, di autosospendermi dal gruppo parlamentare per tutta la durata della mia sospensione dal M5S.
Ritengo che il gruppo parlamentare del MoVimento non debba impiegare tempo ed energie in questo modo, prestando il fianco al sistema politico-mediatico già pronto ad approfittare di occasioni del genere per strumentalizzare qualsiasi cosa e alimentare il solito teatrino messo su per tentare di attaccare il M5S. Capisco, inoltre, la difficile posizione in cui si ritroverebbero colleghi al cui fianco lavoro, orgogliosamente da 4 anni, molti dei quali diventati amici, costretti a pronunciarsi su di me. Posso evitare tutto questo e lo faccio con piena convinzione. Come sempre detto, mi affido alla magistratura per provare definitivamente la mia estraneità ai fatti di cui vengo accusata, nel frattempo resta immutato, se non rafforzato, il mio costante impegno politico ispirato ai principi del MoVimento 5 Stelle in cui non ho mai smesso di credere da 10 anni a questa parte, rispettandone sempre le regole. Continuerò naturalmente a restituire parte dello stipendio destinandolo al fondo, gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico, dedicato al microcredito e a cui ho già versato oltre 215.000 euro da inizio legislatura ad oggi. Allo stesso modo continuerà imperterrita la mia azione politica, a livello nazionale e territoriale, continuerò a farmi portavoce dei bisogni dei cittadini, specie di coloro che una voce non ce l’hanno, a cui ho sempre dedicato gran parte del mio lavoro. Grazie per l’immenso sostegno dimostrato ancora in questi giorni, ne sono onorata.

L’altra deputata per cui è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio, Claudia Mannino, per il momento non ha deciso di autosospendersi.

Foto copertina: profilo Facebook di Giulia Di Vita

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