Giubileo 2015, tutte le tasse che evadono gli alberghi religiosi

Giubileo 2015, tutte le tasse che evadono gli alberghi religiosi: non solo l’Imu, ma anche la Tasi, l’imposta sui rifiuti e l’imposta di soggiorno. Alberghi in piena regola che fanno concorrenza sleale alle normali strutture ricettive, con un dumping sui prezzi del tutto esente tasse; hotel in piena regola in grado di alzare il prezzo delle prestazioni quasi liberamente, sopratutto in vista dell’anno Santo della Misericordia che si aprirà il prossimo 8 dicembre 2015 in San Pietro. Una situazione su cui il Campidoglio ha deciso di porre attenzione, sopratutto dopo le parole del Papa che ha detto: “Gli alberghi religiosi paghino le tasse”.

GIUBILEO 2015, TUTTE LE TASSE CHE EVADONO GLI ALBERGHI RELIGIOSI

Simone Canettieri e Valeria Arnaldi sul Messaggero nella cronaca di Roma riportano i dati a disposizione sugli alberghi religiosi; informazioni, a dir la verità, piuttosto carenti perché scarsamente disponibili.

Sono 391, secondo Hospites, le case di accoglienza religiose, nella sola città di Roma. E il numero sale a 503 nel Lazio. Oltre il 10% di quelle presenti su territorio nazionale, dove, tra hotel, case per ferie, centri di accoglienza per pellegrini, si contano circa 3300 indirizzi. Una percentuale comunque sottostimata: «Non esiste un elenco ufficiale delle strutture religiose aperte all’ospitalità – spiegano in Vicariato – né un sistema di certificazione». E i conti veri, così come gli incassi, si fanno sul numero di posti letto, che nella Capitale, sono cinquemila, per un giro d’affari stimato in circa 150 milioni di euro. Fin qui, la pratica quotidiana, o meglio la prassi pregiubilare.

Una pratica che è essenzialmente quella dell’evasione impositiva: quasi il 60% delle strutture evadono l’Imu, il 40% evade la Tasi e altrettante evadono la Tari.

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Anche il contributo di soggiorno non viene versato alle casse dell’erario.

Non solo Imu e Tasi. L’evasione delle case per ferie religiose riguarda anche la tassa di soggiorno. La tariffa per questa categoria è di 3,5 euro al giorno a persona. Al momento, però, anche il dipartimento Turismo ha più di un problema a quantificare il “non pagato”. Si può però fare una proporzione per capire l’entità del fenomeno: rispetto ai 110 milioni di incassi previsti nel bilancio per il 2015, lo scorso anno nelle casse capitoline ne sono entrati appena 72. Un’evasione che parte dagli hotel a cinque stelle (che fanno pagare un contributo di sette euro al giorno) e finisce con quelli a una o due stelle (3 euro) passando appunto a Bed and breakfast, Affittacamere, Case per ferie, case e appartamenti vacanze. Tipologia quest’ultima che spesso è di proprietà della Chiesa.

E i prezzi sono pronti a salire in occasione del Giubileo della Misericordia.

Una camera matrimoniale economy per una notte, a novembre, sulla Salita di Monte del Gallo, si paga 78 euro. La stessa, l’8 dicembre, giorno di apertura del Giubileo, ne costa 195. In via Aurelia, una singola, a novembre, costa 53 euro a notte, che diventano 75 in coincidenza dell’8 dicembre. A far aumentare sensibilmente i numeri sono anche abusi e abusivismi, che non interessano solo il settore privato, ma si estendono all’accoglienza in luoghi spirituali

Dal canto suo, Ignazio Marino, il sindaco di Roma, prende posizione chiedendo che si trovi – a livello legislativo e diplomatico, dei rapporti fra lo stato italiano e la Città del Vaticano – un nuovo equilibrio dopo le parole del Papa.

Si valuti dunque la possibilità che, rispettando il senso profondo di quegli accordi (i Patti Lateranensi,ndr) alcuni servizi e alcune attività economiche siano assoggettate alle tasse, cogliendo così la disponibilità manifestata dal Papa

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