Giubileo 2015, divieto di sciopero?

Giubileo 2015, divieto di sciopero? L’intenzione c’è: arrivare ad un protocollo di intesa, un accordo informale fra Campidoglio e parti sociali per evitare che la città rimanga paralizzata proprio mentre, in ipotesi, si stanno verificando i grandi eventi dal respiro mondiale del Giubileo. Se ne parlerà oggi a Palazzo Chigi durante l’incontro fra il sottosegretario Claudio de Vincenti e il sindaco di Roma Ignazio Marino che farà il punto sia sugli appalti necessari per attrezzare la Capitale per l’Anno Santo, sia sul rapporto turbolento con le parti sociali.

GIUBILEO 2015, DIVIETO DI SCIOPERO? 

Specie dopo lo sciopero dello scorso 17 aprile che ha paralizzato la città e per il quale sono sotto inchiesta disciplinare, con provvedimenti che potranno portare fino al licenziamento. Oggi a Palazzo Chigi si discuterà, dunque, anche di un modo per garantire la pace sociale durante i giorni del Giubileo.

Come? Per esempio le agitazioni potranno essere proclamate sulla base della rappresentanza dei sindacati all’interno dei luoghi di lavoro. Si fanno anche delle cifre: il 5% o il 10%. Insomma, una sigla che ha pochi iscritti potrebbe vedersi rifiutata la possibilità di organizzare una mobilitazione. Per tornare all’esempio dello sciopero di venerdì 17 aprile, se la soglia stabilita fosse il 10%, Ugl e Sul avrebbero dovuto rinunciare alla loro protesta. (…) “Certamente è difficile immaginare che ci siano 3-4 cortei in centro al giorno come accade ora”. Si proverà a spostarli in zone meno congestionate e a indicare alcune fasce di esclusione in determinati periodi o in coincidenza con gli eventi giubilari.

L’idea è dunque bilanciare il diritto di sciopero con la garanzia della vivibilità in città in occasione del grande evento; si pensa anche di imporre ai lavoratori l’obbligo di dare pubblica adesione agli scioperi così da consentire una più efficiente organizzazione dei servizi alternativi.

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GIUBILEO 2015, L’ANTICORRUZIONE VIGILERA’ SUGLI APPALTI

Altra questione centrale che sarà discussa oggi è il protocollo di intesa, modellato su quello firmato per Expo Milano 2015, per sottoporre al vaglio dell’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone tutti gli appalti che saranno approvati – e accelerati – con le misure in deroga al Codice degli Appalti: sia nel campo dell’accoglienza, con la partita dell’ostello della Gioventù da realizzarsi a Santa Maria della Pietà, sia per le “assunzioni di hostess e steward, sia per gli interventi speciali per la mobilità”, e parliamo di 240 milioni di costi per la città solo sul comparto dei trasporti. Interventi che non potranno aspettare, scrive il Messaggero nella cronaca di Roma, le trafile burocratiche di pareri, autorizzazioni e osservazioni di tutti gli enti competenti, e il Campidoglio dovrà avere la possibilità di accelerare le procedure: ma, dice l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella, “vogliamo attivare un monitoraggio che verifichi preliminarmente tutte le procedure accelerate che dovremo adottare”. Monitoraggio che sarà affidato all’autorità nazionale e a Raffaele Cantone proprio come si è cercato di fare per i lavori di Expo Milano 2015.

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