Giubbino catarifrangente per le prostitute, l’idea a Spino d’Adda “contro” le lucciole

Lucciole di nome e di fatto. Le prostitute a Spino d’Adda, in provincia di Cremona, sono obbligate ad indossare un giubbino catarifrangente per tutta la giornata e pantaloni con bande riflettenti dalle 18 alle 8 del mattino. Così saranno sempre visibili.

Giubbino catarifrangente prostitute
ANSA/ANGELO CARCONI

“LE PROSTITUTE SARANNO PIU’ VISIBILI E MENO INTERESSANTI” –

Paolo Riccaboni, primo cittadino della località lombarda, ha spiegato che il provvedimento serve per rendere le “lucciole” visibili alle forze dell’ordine e contestualmente meno attraenti per i clienti. Chi non rispetta la regola dovrà pagare una multa di 500 euro. Il provvedimento, spiega il Giornale di Brescia, è entrato in vigore lo scorso aprile ed è stato concepito per contrastare il fenomeno della prostituzione, particolarmente intenso sulle strade provinciali della zona.

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«IL GIUBBINO CATARIFRANGENTE? CHIESTO DA LORO» –

Il Vicesindaco con delega alla sicurezza, Luciano Sinigaglia, ripreso dal Corriere Milano lo scorso 3 settembre, ha spiegato che è il Comune che distribuisce le casacche luminose, pagate dallo stesso Sinigaglia. Il provvedimento, peraltro, è stato richiesto da alcune delle interessate.  «Sono state alcune di loro a chiedercelo. In particolare, le ragazze di colore, le più sfortunate – ha spiegato Sinigaglia – Diverso è il discorso delle giovani dell’Est che hanno fatto sapere che se ne andranno. La polizia locale mostrerà l’ordinanza a tutte le prostitute e la farà firmare per presa visione in modo da avere la certezza che ne siano informate. Poi partiranno le prime multe».

«LE PROSTITUTE EQUIPARATE AI LAVORATORI DEI CANTIERI» —

La Provincia di Crema aggiunge che le lucciole che in caso di recidiva verranno segnalate alla locale prefettura. Le professioniste, ha concluso Sinigaglia «vengono equiparate ai lavoratori che operano sui cantieri stradali obbligati ad indossare indumenti che li rendano ben visibili». Con l’obiettivo di sconfiggere la prostituzione nel paese.

(Photocredit copertina ANSA/ANGELO CARCONI)

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