Non ho capito perché la gente se la prende con “Giovani e ricchi”

13/09/2016 di Stefania Carboni

Un pugno allo stomaco. Forse. Ma anche una finestra dove nessuno, specialmente su una rete pubblica, ha osato aprire le persiane. Ho letto molti tweet sul docureality Giovani e Ricchi. La maggior parte accusa la Rai di non fare servizio pubblico. Critiche miste a indignazione.

 

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COSA È GIOVANI E RICCHI

Giovani e ricchi è un docureality che racconta la vita dei “Rich kids” all’italiana, spesso seguiti da moltissimi followers su Instagram. C’è Giovanni Santoro e la sua Bentley oro, c’è il Franceschi appassionato d’auto che lavora nell’azienda del padre, Camilla che sembra continuamente in vacanza, Federico e la borghesia torinese. Magari qualche domanda poteva esser formulata meglio ma cosa puoi chiedere a una persona che è nata, cresciuta e ha vissuto sempre nell’agio? Come puoi pretendere che ti risponda? Ognuno dà la risposta che ha. C’è chi punta al capitalismo, chi invece leggermente minimizza il suo reddito. Vengono intervistati genitori, amici, perfino concierge che danno dritte sulle ville a Ibiza. Troppo cafonal? La Maserati ricoperta di velluto nero sfonda il video e paradossalmente il tamarro colpisce. In tv impatta maggiormente e non tutti i ricchi sono solo golf e vacanze in montagna. E poi nel programma si è dato spazio anche ai completi di Federico Bellezza di Torino, l’unico tra i coinvolti ad esser più sobrio, con un profilo social privato.

Aldilà del fatto che ognuno ha il diritto di spendere i soldi come meglio crede (inclusi quelli del papi) gran parte delle critiche ieri sono state riservate anche a Viale Mazzini. RaiDue vuole svecchiare il palinsesto e puntare al target “giovani”? Può darsi. Il programma scatena sia invidia che indignazione in un Paese non certo conosciuto per la sua tutela verso le giovani generazioni e coinvolto dalla crisi economica. Ma attenzione però: noi non dobbiamo recepire nulla dai Rich kids. Non sono mica dei modelli da seguire. Sono però la realtà, esistono e vanno documentati. Perché esistono le file in strada per accedere al club esclusivo, perché le persone scattano foto alle macchine di lusso dicendo che le devono far vedere ai loro figli, perché ci sono anche quelli che guardano fuori dalla vetrina. L’ultima domanda che gli autori hanno riservato ai ragazzi è stata questa:

E se i soldi finiscono?

Ognuno ha risposto a modo suo, con la sua storia, con quello che ha vissuto in famiglia. Una delle risposte che più mi ha colpito è stata quella di Camilla. «Mi hanno insegnato a non esagerare», ha risposto candidamente davanti alla telecamera. Boom, altro pugno sullo stomaco per gli indignados da tastiera. Ieri su RaiDue si è esagerato un po’. Dopo anni. Era ora, finalmente.

(foto copertina via Instagram)

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