Giornata contro l’omofobia. Ma dal 2016 i casi in Italia sono raddoppiati

C’è un motivo di preoccupazione che, in Italia, caratterizza la Giornata mondiale dell’omofobia che si celebra, come ogni anno dal 2004, ogni 17 maggio. Secondo il rapporto dell’Arcigay, negli ultimi dodici mesi i casi registrati dalla stampa – che quindi hanno avuto un certo impatto mediatico – sono 196, circa il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

IL REPORT DELL’ARCIGAY SU GIORNATA MONDIALE CONTRO OMOFOBIA

Non ha arginato il problema la legge sulle unioni civili, anzi. Il fatto che coppie dello stesso sesso abbiano potuto celebrare le nozze ha provocato un’onda lunga di episodi spiacevoli a tutti i livelli, a partire proprio da quelle istituzioni che avrebbero dovuto tutelare la nuova normativa. Si pensi ai tanti casi di «sindaci e amministratori ribelli» che si sono rifiutati di celebrare matrimoni omosessuali e alla risonanza che questi gesti plateali hanno avuto.

A questo proposito, Gabriele Piazzoni, segretario nazionale dell’Arcigay, parla di omofobia istituzionale, che ha alimentato anche le azioni di diversi movimenti omofobi. Sono 62, secondo il censimento dell’Arcigay, i casi che si sono verificati in Italia: «Un numero esorbitante – sostiene Piazzoni – dovuto proprio a quegli episodi di disobbedienza alla legge sulle unioni civili e alla campagna elettorale per le elezioni amministrative che, molto spesso, causa quegli hate speech che mirano a costruire il consenso di una certa parte politica».

E poi, ci sono le storie quotidiane di omofobia, quelle che penetrano all’interno dei muri della scuola (15 casi), quelle che vengono rese possibili da altri fenomeni gravi come il bullismo e il cyberbullismo: «Gli episodi di omofobia rivolti a ragazzini vanno messi sotto la lente d’ingrandimento – continua Piazzoni -: molto spesso queste giovani vittime non possono contare sul supporto della famiglia, specialmente se non hanno fatto coming out o se i genitori non accettano il loro orientamento sessuale».

Infine, ci sono i casi (12 in tutto) di persone o coppie LGBT escluse da negozi, ristoranti, manifestazioni sportive, luoghi, che vengono discriminate senza motivo. E ci sono gli attacchi che colpiscono opere teatrali o cinematografiche che trattano le tematiche dell’omosessualità e della transessualità: si pensi alle critiche ricevute dallo spettacolo teatrale «Fa’afafine» di Giuliano Scarpinato, dal film «Un bacio» di Ivan Cotroneo e da «Né Giulietta né Romeo» di Veronica Pivetti

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Si tratta, ad ogni modo, di un censimento parziale, come ricorda Piazzoni, perché basato esclusivamente dai casi denunciati dalla stampa. Ma c’è un mondo sommerso molto più profondo, fatto di omissioni e mancato ascolto. E oggi, in questa giornata che vede il supporto anche di diverse parrocchie che hanno organizzato veglie di preghiera contro gli episodi di odio, ci può essere un’occasione per portare alla luce quei gesti barbari di omofobia e transfobia che fanno male a tutti.

(FOTO/ ANSA)

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