Il generale della Finanza e l’albergo pagato dal socio di Verdini

22/07/2016 di Redazione

È strano che un generale della Finanza si faccia pagare una camera di hotel da un imprenditore e dal suo gruppo sui quali ha giurisdizione senza che questo gli sembri inopportuno. Parliamo del Comandante Generale delle Fiamme Gialle Giorgio Toschi, che a luglio e settembre 2008 avrebbe ottenuto soggiorni alberghieri senza mai pagarli, perché al suo posto lo faceva un personaggio come Riccardo Fusi, considerato il regista del sistema Giandi Appalti, condannato per corruzione e bancarotta fraudolenta, socio occulto del senatore Denis Verdini.

 

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ALBERGO PER IL GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA

Ne parla Carlo Bonini su Repubblica. Le fatture relative alle camere di albergo sono custodite in una scatola custodita nell’ufficio corpi di reato del Tribunale di Firenze. È sepolta negli atti del processo per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino di Verdini, e fa parte di migliaia di carte che i carabinieri del Ros hanno acquisito durante le perquisizioni negli uffici del Gruppo Fusi. Toschi avrebbe soggiornato due volte nello stesso albergo, una struttura a 4 stelle ‘Una hotel’ (catena di proprietà di Fusi), a Bergamo, in via Borgo Palazzo. La prima fattura è relativa ad un soggiorno di due notti, il 5 e 6 luglio, la seconda, di ancora due notti, al 9 e 10 settembre. Si tratta solo di un inciampo sfortunato? Di sicuro c’è bisogno di una spiegazione:

Non è dato sapere, né ha importanza, per quale motivo l’allora Comandante della Regione Toscana della Guardia di Finanza fosse a Bergamo e avesse bisogno di una matrimoniale con free upgrade a junior suite. Né se fossero improrogabili ragioni di servizio a spingerlo in Lombardia in un week-end estivo. Certo, si potrebbe osservare che se fossero state ragioni di ufficio a muoverlo da Firenze, non una ma due volte, il Generale avrebbe sicuramente potuto usufruire della foresteria dell’Accademia che a Bergamo ha la sua sede e che lo stesso Toschi ha comandato. In ogni caso, è singolare che un generale di divisione quale allora era Toschi, con uno stipendio netto mensile di circa 4mila e 500 euro, dovesse scroccare una camera di albergo, un pacchetto di patatine, due succhi di frutta a Riccardo Fusi e al suo Gruppo sui quali, come Comandante regionale, aveva “giurisdizione”, senza che questo gli apparisse sconveniente. Non fosse altro per la formula linguistica con cui, riferendosi al Generale Toschi, la direzione della UNA Hotel di Bergamo chiede alla “Bf servizi srl” (società infragruppo di Fusi) di liquidare le fatture in sospeso dei suoi due soggiorni (“Con riferimento al soggiorno dei vostri clienti presso il nostro hotel siamo lieti di inviarvi le fatture per il relativo saldo”). Non fosse altro, perché – “cliente” o meno che fosse considerato dal Gruppo Fusi – i fatti hanno documentato come, fino al 2010 e alle indagini della Procura di Firenze e del Ros dei carabinieri, la Guardia di Finanza, che aveva in Toschi il suo ufficiale più alto in grado in Toscana, non si sia accorta di quale grumo di corruzione si fosse saldato nel rapporto tra Fusi e Verdini, tra il Gruppo BF-BTP e il Credito Cooperativo Fiorentino.

(Foto: ANSA / GIORGIO ONORATI)

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