«Giulio Regeni se l’è cercata», la frase choc di un prete missionario a San Bartolomeo al Mare

12/09/2017 di Redazione

Padre Piero Ferrari, un prete missionario comboniano impegnato in Sud Sudan, domenica scorsa ha scosso i fedeli della chiesa di San Bartolomeo al Mare, in Liguria. «Giulio Regeni se l’è cercata», ha detto dall’altare, aggiungendo che i giornali «sbagliano a parlare di lui, uno solo, che è andato a fare il furbo e sapeva benissimo dove si stava andando a infilare, mentre ogni giorno muoiono migliaia di poveri»

Lo riferisce oggi la Stampa. Padre Piero era nella chiesa della località di riviera, in occasione della giornata missionaria. Doveva parlare della sua missione in Sud Sudan e della scuola per cui sta raccogliendo fondi, alla Messa delle 18,30. Ha fatto un piccolo cambio di programma, però, per seguire anche lui il «tormentone di cui non se ne può più», cioè il caso di Giulio Regeni, torturato e ucciso al Cairo. «Ci sono guerre dimenticate e invece si parla tanto di Regeni. Anche altri missionari come me hanno il dente avvelenato», assicura il prete missionario.

PRETE MISSIONARIO AI FEDELI DI SAN BARTOLOMEO AL MARE: «GIULIO REGENI SE L’È CERCATA»

Nella chiesa di San Bartolomeo al Mare, un paese di villeggiatura, con meno di tremila abitanti, si leva un brusio. Alla Messa ci sono un centinaio di fedeli – riferisce la Stampa – per lo più villeggianti. Non sono evidentemente d’accordo con la posizione del prete missionario, che sostiene che «Giulio Regeni se l’è cercata», ma padre Piero non si arresta. Racconta della di quando lui stesso a rischiato la morte in Sud Sudan, come se questo cambiasse qualcosa di quello che è capitato al ricercatore friulano.

PADRE PIERO A LA STAMPA: «GLI EGIZIANI AVRANNO ESAGERATO, MA CE LE TIRIAMO ADDOSSO LE BASTONATE»

La Stampa il giorno successivo ha contattato telefonicamente padre Piero Ferrari: «L’Egitto è sotto minaccia dell’Isis, e tu vai a fare una riunione con i sindacati che sono contro il governo. Immagina tu, cosa vuoi che facciano. Perché non è partito un inglese, o un francese, dalla sua Università, ed è andato proprio lui? Certo, gli egiziani avranno esagerato, ma ce le tiriamo addosso le bastonate in quelle situazioni». Secondo padre Piero, inoltre, «l’Italia deve pensare a cosa ha fatto in Etiopia, e ai tanti anni in cui c’era il segreto di Stato. Come si fa a pretendere ora che l’Egitto dica la verità?».

IL PARROCO DI SAN BARTOLOMEO AL MARE: «COSA DOVREMMO DIRE DEI MISSIONARI UCCISI? CHE SE LA SONO CERCATA?»

Fortunatamente il sindaco e il parrocco di San Bartolomeo al Mare hanno immediatamente preso le distanze dalle parole del prete missionario. Don Renato Elena ci tiene a precisare che non è stato lui ad invitare padre Piero Ferrari per la Messa, ma la diocesi, che a sua volta ha chiesto ai comboniani. «Non si può barattare un morto con mille morti. E poi Regeni aveva tutti il diritto di fare le sue ricerche. Cosa dovremmo dire dei missionari uccisi? Che se la sono cercata?», commenta giustamente il parroco alla Stampa. Anche dal sindaco di San Bartolomeo al Mare, Valerio Urso, alla guida di una lista di centrodestra, arriva una censura alle parole di padre Piero: «Nessuno può permettersi di dire cose del genere. Mi stupisce ancora di più che a farlo sia un religioso. E se sei un sindaco, o un prete, o una persona famosa, devi pensare bene quello che dici. Se non sai, è meglio stare zitti»

Foto copertina: ANSA/WEB

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