La “nuova” Costituzione contro il terrorismo di guerra di François Hollande

François Hollande

è ormai un presidente di guerra. Il capo della Stato socialista ha proposto al Parlamento francese una riforma della Costituzione, che permetta un più efficace contrasto al terrorismo di guerra che ha colpito Parigi in modo drammatico già due volte nel 2015, cercando però di limitare senza rinnegare le libertà dei cittadini.

DISCORSO HOLLANDE

– Il presidente della Repubblica François Hollande ha illustrato al Parlamento francese riunito in seduta comune la sua volontà di riformare la Costituzione. Il leader socialista propone di modificare due articoli, il 16 e il 36, relativi ai poteri straordinari del capo dello Stato in situazione di minaccia grave e immediata, e allo stato d’assedio. Questi due articoli della Costituzione non sono mai stati modificati sin dalla sua introduzione, e secondo Hollande sono ormai inadeguati alla nuova minaccia terroristica. L’amministrazione presidenziale socialista mira alla creazione di uno stato di crisi che permetta ai poteri governativi di gestire la minaccia terroristica con poteri simili allo stato di assedio, ma che non sia così invasivo in materia di libertà personali. Diversi commentatori paragonano questa riforma costituzionale al Patriot Act adottato dall’amministrazione di George W Bush dopo l’11 settembre.
L’articolo 16 della Costituzione prevede che ”

Quando le istituzioni della Repubblica, l’indipendenza della nazione, l’integrità del territorio o l’esecuzione degli impegni internazionali sono minacciati in maniera grave ed immediata e il regolare funzionamento dei poteri pubblici costituzionali è interrotto, il Presidente della Repubblica adotta le misure richieste dalle circostanze dopo aver ufficialmente consultato il Primo ministro, i Presidenti delle assemblee ed il Presidente del Consiglio costituzionale…L’Assemblea nazionale non può essere sciolta durante l’esercizio dei poteri eccezionali. Passati trenta giorni di esercizio dei poteri eccezionali, il Consiglio costituzionale può essere incaricato dal Presidente dell’Assemblea Nazionale, il Presidente del Senato, sessanta deputati o sessanta senatori, di verificare se le condizioni di cui al primo comma sussistano. Il Consiglio si pronuncia nel più breve tempo possibile tramite un parere pubblico. Procede di pieno diritto a tale esame e si pronuncia alle stesse condizioni allo scadere dei sessanta giorni di esercizio dei poteri eccezionali e in ogni altro momento oltre tale durata

L’articolo 36 invece postula che

Lo stato d’assedio è decretato dal Consiglio dei ministri. Non può essere prorogato oltre dodici giorni senza autorizzazione del Parlamento

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PROGRAMMA FRANÇOIS HOLLANDE

– L’articolo 36 è relativo allo stato d’assedio, una situazione in cui la Francia subisce un attacco militare oppure è minacciata da un’insurrezione armata, e prevede il trasferimento di determinati poteri, come quelli di polizia interna, all’autorità militare, con conseguente restrizione delle libertà dei cittadini. L’articolo 16 descrive una situazione di eccezionalità che, combinata con l’articolo 36 sullo stato d’assedio, secondo François Hollande non è più adatta al contrasto del terrorismo di guerra che ha colpito la Francia nel 2015. Per il presidente della Repubblica i poteri non possono essere trasferiti alle autorità militari in una fase come l’attuale, ma altresì è necessario adottare misure tipiche di una situazione di guerra. Il leader socialista ha chiesto, in primis alla sua maggioranza, una riforma simile a quella suggerita dal comitato Balladur, convocato dall’allora presidente Sarkozy per modificare la Costituzione. In merito all’articolo 36 questo comitato aveva proposto di affiancare lo stato d’urgenza a quello d’assedio. Attualmente la situazione d’urgenza in cui si trova la Francia dopo gli attentati di Parigi non è descritta dalla Costituzione, visto che è disciplinata da una legge del 1955, piuttosto restrittiva delle libertà pubbliche, come l’imposizione di un coprifuoco, la chiusura di esercizi commerciali, il trasferimento coercitivo dei domicili, perquisizioni straordinarie senza il vaglio preventivo della magistratura e difficilmente procrastinabile per un periodo prolungato vista la sua scarsa aderenza a una crisi duratura. Lo stato d’urgenza può esser attivato solo in caso di un pericolo imminente e che abbia il carattere di calamità pubblica. François Hollande, che vorrebbe adottare misure quali l’immediato rimpatrio di cittadini con doppio passaporto sospettati di attività pericolose, la privazione della nazionalità francese, gli arresti domiciliari immediati per i foreign fighters che tornano dalla Siria, vorrebbe introdurre una base costituzionale che garantisca un arco temporale prolungato in cui prendere misure eccezionali senza passare dallo stato d’assedio, e limitando la restrizione dei diritti civili.

Photo credit: Thierry Chesnot/Getty Images

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