I cinque motivi per cui Francesco Totti dovrebbe ritirarsi adesso

Dopo ventidue anni di calcio giocato, anche in un noioso turno infrasettimanale,  il capitano della Roma Francesco Totti, ormai considerato dai romanisti come una vera e propria fede in cui credere incondizionatamente, ha lasciato ancora una volta i tifosi giallorossi insieme a quelli di tutta Europa a bocca aperta. Mandato in campo negli ultimi minuti “alla disperata” da Spalletti, con un cambio che sapeva quasi di “contentino”, il capitano giallorosso ha di nuovo dato prova di quanto valga in campo e di come gli sia ancora rimasto il “piedino” di una volta.

 I CINQUE MOTIVI PER CUI FRANCESCO TOTTI DOVREBBE RITIRARSI

La prestazione maiuscola di Roma-Torino tuttavia non cancella le polemiche degli ultimi mesi e che ci sono ormai da almeno un anno sul ritiro dal mondo del calcio, almeno per quanto concerne il campo di gioco, del capitano: da una parte il cuore e l’amore dei tifosi per un giocatore che ha scritto e sta continuando a scrivere la storia di una piazza importante come Roma, dall’altra lo sguardo obbiettivo al futuro senza Totti e alla necessità di cambiare pagina. La parte razionale da una parte e la parte sentimentale e passionale dall’altra.

Ma c’è chi avanza un’idea che inizialmente può apparire balzana. Perché non salutare tutti proprio ora, proprio dove aver scritto l’ennesima favola davanti ai propri tifosi. Perché non lasciare il calcio dopo un’impresa del genere? Dopo essersi preso la rivincita su tutto e tutti? Proviamo ad elencare 5 motivi per cui il capitano della Roma, Francesco Totti, dovrebbe abbandonare al più presto la sua amata Roma.

  • Il primo motivo è sicuramente un motivo “estetico”: la favola di Totti è troppo bella per poter finire male, la prestazione di ieri, il colpo di scena unito a mille emozioni, sarebbe il finale perfetto per una carriera-film come quella del capitano giallorosso che ne merita sicuramente uno come questo. Andare ancora avanti con un curriculum già grandioso come questo sembrerebbe una forzatura che potrebbe finire nel peggiore dei modi e rovinare o per lo meno intaccare un percorso così bello che sembra una pellicola cinematografica; perché è risaputo che in quanto tale, come in tutti i film, è il finale che fa la differenza.
  • Il secondo motivo è per lo più un motivo “matematico”: infatti in quanto a record il capitano giallorosso dovrebbe aver finito le cartucce. Avendo ormai eguagliato e superato una moltitudine di record, (miglior marcatore anziano in Champions e miglior marcatore con una singola squadra nella storia del campionato italiano tanto per citarne un paio) gli unici due che gli resterebbero sarebbero miglior marcatore della serie A e, il più romantico, diventare l’unico a vincere due scudetti con la Roma; il primo record sembrerebbe matematicamente impossibile; Piola, il detentore del record, è arrivato a 274 gol mentre Totti per il momento “solo” a 247 con un distacco di 27 reti, tante per un “falso” centravanti che ultimamente viene impiegato poco. Per quanto riguarda il secondo resta comunque una speranza che però obiettivamente non serve ad alimentare il bisogno di continuare questa carriera già completa nel suo genere.

LEGGI ANCHE: L’editoriale del direttore: “Il calcio è una favola e Totti non se tocca”

  • Il terzo motivo riguarda la necessità di passare ad una “nuova era”: La dirigenza della Roma infatti, essendo il capitano intoccabile, si trova in netta difficoltà a poter o no toccare un argomento delicato come quello del Capitano. Numerosi mister inoltre si sono trovati in netta difficoltà con il caso Totti, “lo schiero o no”, spesso i più temerari a questa domanda si sono risposti no e, sempre, si sono ritrovati tutta la tifoseria contro; un ambiente già delicatissimo e tesissimo come quello di Roma, è ulteriormente aggravato dalla situazione Totti. Questa situazione, obiettivamente parlando, danneggia la società e rischia di costringere questa a prendere provvedimenti che potrebbero rimandare alla storia nera di Del Piero, bandiera scartata come un qualsiasi giocatore. Potrebbe andarsene da eroe, con un gesto di superiorità, e cavare le castagne dal fuoco per l’ennesima volta alla sua Roma. E far scoprire a tutti che Totti non, né era, né può essere un problema, ma solo la soluzione.
  • Il quarto motivo potrebbe essere il fatto che potrebbe fare la storia ancora nella propria squadra del cuore: per chi ha paura di sentire la mancanza di Totti nella Roma, non si dimentichi che, questo, una volta lasciato il campo, dovrebbe comunque entrare a far parte della dirigenza della Roma, come ultimo contratto firmato prevede; un motivo rassicurante questo, per i numerosissimi tifosi che non vogliono neanche pensare a quando finirà la favola di Totti, un film visto da tutta Europa e da tutto il mondo con ammirazione. Un film che però merita la sua dignitosa fine. E l’inizio del sequel.
  • Il quinto motivo è nel calendario di questo campionato. Francesco Totti chiuderebbe la sua carriera da calciatore della Roma in uno dei pochi stadi italiani – forse l’unico – che lo ha sempre stimato e applaudito: quel San Siro rossonero, molto più di quello nerazzurro, che per buona parte degli anni 2000 lo ha sognato con la 10 sulle spalle. Una standing ovation che ricorderebbe, e parecchio, quella che il Meazza riservò a un altro grande nel giorno dell’addio: Roberto Baggio.
Share this article