Frana in Cadore, auto travolte: tre morti

05/08/2015 di Redazione

È salito a tre il bilancio delle vittime (probabilmente tutte straniere) della frana avvenuta ieri sera tra San Vito di Cadore e Cortina, in provincia di Belluno: si tratta di un 56enne turista originario della Repubblica ceca, di una ragazza di circa 14 anni, trovata dalle squadre del soccorso alpino e Guardia di Finanza nella zona del cimitero di San Vito, e un uomo di circa 40 anni, il cui corpo privo di vestiti è stato individuato alla confluenza tra il torrente Ru Secco e il fiume Boite. La vittima più giovane «è una ragazzina, di circa 14 anni, ma non è ancora stato possibile identificarla», ha dichiarato il vice sindaco di San Vito di Cadore, Andrea Fiori. Diverse vetture sono state travolte dalla colata di fango e detriti. Gli uomini dei vigili del fuoco e del soccorso alpino di Belluno stanno lavorando senza sosta, per cercare di individuare altre eventuali vittime.

FRANA IN CADORE, TRAVOLTE AUTO FERME IN UN PARCHEGGIO –

Nelle prime ore della mattinata è stato individuato e recuperato il corpo senza vita del turista ceco disperso. Lo sfortunato escursionista si trovava a poche decine di metri dal luogo, sul greto del torrente Rusecco, dove i vigili del fuoco erano riusciti ieri sera a salvare la moglie, di 43 anni. Il turista ceco era stato travolto dalla frana mentre era in auto con la moglie nel parcheggio della partenza della seggiovia di San Marco. Da una prima ricostruzione sembra che l’uomo sia sceso dall’auto proprio nel momento in cui è arrivata la colata di detriti. La moglie, che era all’interno della vettura, è rimasta invece incastrata nelle lamiere ed è stata estratta viva dai vigili del fuoco. La donna è stata poi ricoverata in prognosi riservata all’ospedale di Pieve di Cadore per le conseguenze dell’ipotermia. A quanto pare la bomba d’acqua causata dal temporale ha provocato rapide, frane e smottamenti. La frana più rilevante ha poi innescato l’esondazione del torrente Ru Secco, che ha fatto tracimare un bacino di contenimento e travolto le automobili nel parcheggio della seggiovia, a San Vito.

 

frana in cadore

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FRANA IN CADORE, TURISTA MORTO: LA RICOSTRUZIONE –

Secondo le ricostruzioni la frana ha trascinato l’auto dei turisti cechi a valle assieme ad altre vetture, una portata di sassi e acqua fino a San Vito di Cadore. Ieri, erano passati pochi minuti dalle 21 quando la prima squadra del Soccorso alpino di San Vito ha raggiunto il parcheggio della partenza della seggiovia. In seguito quattro soccorritori hanno deciso di scendere lungo il torrente e verificare che non vi fossero vetture trascinate a valle. Durante la verifica è stata quindi notata la macchina straniera in bilico, con una ragazza che si sporgeva dal finestrino, incastrata. I soccorritori hanno provveduto ad estrarre la donna, mentre arrivava una seconda squadra portando la barella. La donna, che continuava a dire che con lei c’era anche il marito, è stata trasportata fino all’Hotel Roma e affidata all’ambulanza diretta all’ospedale di Pieve di Cadore. Contemporaneamente sono iniziate le ricerche del compagno ma è stata subito esclusa la presenza all’interno dei resti della vettura.

FRANA IN CADORE, I DISAGI –

Oltre ad aver causato vittime e travolto auto, la frana in Cadore ha portato anche alla temporanea chiusura della statale Alemagna, isolando così per alcune ore Cortina. Inoltre sono stati provocati diversi danni materiali, fra cui la distruzione di una seggiovia, e quella di parte di un ponte fra Auronzo e Misurina, dove è stata danneggiata anche la linea della media tensione. A San Vito di Cadore intanto, dove si sono visti gli smottamenti più imponenti, tonnellate di fango e detriti sono arrivati fino in paese, dove sono stati danneggiati negozi e case. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con le unità cinofile, gli uomini del soccorso alpino, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Protezione Civile. Fonti di Palazzo Chigi hanno riferito che il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha sentito il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio.

FRANA IN CADORE, ZAIA: «MESSA IN SICUREZZA È UN’EMERGENZA» –

Non si sono fatte attendere reazioni dal mondo della politica. «Frana tra San Vito e Borca di Cadore. Almeno 2 morti, diverse auto travolte, Cortina isolata per ore. A quando una seria politica regionale per contrastare il dissesto idrogeologico?», ha chiesto in un tweet Alessandra Moretti, capogruppo Pd in Regione Veneto e candidata alle ultime Regionali per il centrosinistra. Il governatore Luca Zaia, intanto, ha affermato: «Purtroppo episodi di questi tipo si stanno ripetendo con insistente frequenza su tutto il territorio nazionale a causa dei cambiamenti climatici, ma anche di un colpevole disinteresse verso il territorio. La vera emergenza nazionale, da aggredire senza se e senza ma, è la messa in sicurezza del suolo e la prevenzione del rischio idrogeologico. Avevamo visto giusto nel predicare da anni, in linea con il piano di interventi firmato dal professor Luigi D’Alpaos, meno cemento e più opere di difesa del suolo». Nel rivolgere le condoglianze ai congiunti delle vittime, Zaia ha anche assicurato la massima allerta di tutti i servizi regionali.

FRANA IN CADORE, LE IMMAGINI –

Ecco alcune immagini diffuse dai Vigili del Fuoco al lavoro dopo la frana:

 

Frana in Cadore: tre vittime, una ha 14 anni

 

 

FRANA IN CADORE, 12 MESI DOPO LA TRAGEDIA DI REFRONTOLO –

La frana in Cadore ha avuto luogo ad un anno esatto dalla tragedia del Molinetto della Croda a Refrontolo, in provincia di Treviso (il 3 agosto 2014 si registrarono quattro vittime), e a poche settimane dal tornado che ha semidistrutto la Riviera del Brenta (una vittima).

FRANE IN ITALIA, 14 MORTI NEL 2014 –

A fornire un bilancio complessivo delle frane in Italia e della gravità del dissesto idrogeologico nel paese è oggi la Coldiretti. Secondo quanto riferisce l’associazione, piu’ di otto comuni italiani su dieci (l’82%) hanno parte del territorio a rischio frane e alluvioni anche a causa dei cambiamenti climatici per le precipitazioni sempre piu’ intense e frequenti. Coldiretti ricorda che nel 2014 nel nostro paese si sono verificati 211 eventi di frana importanti, che hanno causato complessivamente 14 vittime. Le Regioni più colpite sono state, ha fatto sapere l’associazione riprendendo dati dell’Ispra, la Liguria, il Piemonte, la Toscana, il Veneto, la Campania, la Lombardia e la Sicilia. Oggi in Italia sarebbero 8,6 i milioni di cittadini che vivono o lavorano in aree considerate ad alto rischio idrogeologico, anche per la mancanza di una adeguata pianificazione territoriale.

(Foto da archivio Ansa)

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