Fortuna Loffredo: gli abusi filmati e venduti da un giro di “orchi”?

27/05/2016 di Redazione

Ci sono nuove piste nel caso di Fortuna Loffredo, la bambina che nel giugno 2014 fu gettata dall’ultimo piano della palazzina in cui abitava, nel Parco Verde di Caivano, dopo essere stata abusata sessualmente. Indagato per l’omicidio della piccola di 6 anni c’è Raimondo Caputo, che nei giorni scorsi ha respinto le accuse ed ha a sua volta accusato l’ex compagna.

FORTUNA, GLI ABUSI E LA RETE DI ORCHI

A riportare in auge la pista del giro di pedopornografia è il nuovo avvocato di Raimondo Caputo, che ha assunto la sua difesa da una settimana, dopo che il precedente aveva lasciato l’incarico in seguito alle accuse di Caputo all’ex compagna. Le sue dichiarazioni vengono riportate dal Mattino di Napoli in un articolo di Marco Di Caterino:

Nell’omicidio di Fortuna Loffredo spunta la pista della pedopornografiia. Video e foto degli abusi venduti a prezzi nemmeno tanto elevati nello stretto giro degli «orchi» che ruotano ancora intorno al parco Verde di Caivano e in quelle metastasi edilizie che sono i quartieri della ricostruzione post terremoto dell’hinterland. Ipotesi prese in considerazione dagli inquirenti nelle prime fasi delle indagini, e poi lasciate cadere perché allora non furono trovati riscontri: ora invece una prima conferma arriva dall’avvocato Paolino Bonavita, che da una settimana ha assunto la difesa di Raimondo Caputo, unico indagato per gli abusi e l’omicidio di Fortuna Loffredo. «Nel corso delle indagini difensive – dice il legale – ci siamo imbattuti in elementi che portano verso la pista della pedopornografia, gestita da una rete di pedofili nel parco Verde, capaci anche di depistare gli inquirenti, creare ad arte prove false e individuare come colpevoli persone che non hanno nulla a che fare con loro. Perché il business è davvero più remunerativo dello spaccio di droga». Il legale lascia intendere che il suo assistito sarebbe finito in una trappola preparata ad arte per tenere al riparo la rete dei veri pedofili.

Le indagini continuano.

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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