Fortuna, il padre denuncia Augias, lui «Insisto: permettere a una bambina di atteggiarsi a signorinetta è improprio»

05/05/2016 di Redazione

“Abbiamo denunciato Corrado Augias per diffamazione, è vergognoso quello che ha detto su mia figlia”. Lo dice Pietro Loffredo, padre di Fortuna  Loffredo, la bambina violentata e uccisa a Caivano, a La Zanzara su Radio 24 commentando le parole del giornalista su La7. Ieri sera, intervenendo a DiMartedi’, Augias aveva commentato l’abbigliamento e la pettinatura di Fortuna in una foto: “A cinque-sei anni è una bambina che si atteggia come se ne avesse 16-18”. Frase che ha sollevato oggi reazioni e polemiche sul web.

LA DENUNCIA AD AUGIAS DEL PADRE DI FORTUNA LOFFREDO

“Augias non sa nemmeno quello che dice – prosegue Loffredo – non sa quante bambine a quattro anni vedono i grandi e vogliono truccarsi o vestirsi come loro. Io ho anche un’altra figlia di cinque anni a cui piace truccarsi, ma questo che vuol dire?”. “Augias non è normale se fa un paragone del genere”, conclude l’uomo. Angelo Pisani, legale della famiglia, specifica: “E’ una vergogna quello che ha detto Augias, perché voleva alludere al fatto che questa bambina di sei anni potesse aver provocato il pedofilo. E’ una affermazione di una gravità enorme e di un’ignoranza infinita”.

LA RISPOSTA DI AUGIAS

“Insisto a dire che permettere a una bambina di atteggiarsi come una signorinetta e’ improprio. I bambini devono restare bambini. Non è un giudizio morale, è un giudizio di opportunità su cosa deve essere l’infanzia”. Così Corrado Augias dopo l’annuncio della denuncia del padre di Pietro Loffredo, padre di Fortuna, la bambina violentata e uccisa a Caivano, per le parole di ieri sera a DiMartedi’. “Li perdono e li capisco – ha detto ancora il giornalista all’ANSA parlando dei genitori di Fortuna Loffredo – perchè il dolore che devono avere provato è immenso e da questo punto di vista gli sono vicino”. A chi sul web lo accusa di voler giustificare i pedofili con le sue parole, Augias replica: “Questa è una cosa mi indigna profondamente”

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