Bimba ferita Napoli: quattro fermati per la sparatoria al mercato di Forcella | Foto

14/01/2017 di Redazione

Bimba ferita a Napoli durante un agguato camorristico ad un gruppo di venditori ambulanti senegalesi. La polizia ha individuato e fermato gli autori della sparatoria avvenuta il 4 gennaio scorso nel mercato di Forcella a Napoli, in via Annunziata, nel centro storico della città, dove, oltre alla piccola di 10 anni,  rimasero feriti – lo ricorda anche la Polizia in un tweet – una bambina di 10 anni e tre ambulanti senegalesi. Sono complessivamente 5 i provvedimenti di fermo. Quattro sono i provvedimenti eseguiti: due dei tre esecutori materiali dell’agguato e due basisti. La Polizia sta ancora cercando di rintracciare l’ultimo destinatario del provvedimento.

 

 

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BIMBA FERITA NAPOLI, RAID DEL CLAN CAMORRISTICO MAZZARELLA

I provvedimenti di fermo sono stati eseguiti dalla squadra mobile di Napoli e firmati dai pm della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea De Falco e Woodcock. Si parla del tentativo di omicidio e del ferimento di quattro extracomunitari e della bambina di 10 anni, avvenuti il 4 gennaio scorso nel mercato della Maddalena del capoluogo campano. I tre sono ritenuti appartenenti al clan Mazzarella. È stato anche disposto ed eseguito il fermo di altre due persone, ritenute basiste del gruppo che ha sparato al mercato.  

 

BIMBA FERITA NAPOLI, NOMI DEGLI UOMINI DEL CLAN MAZZARELLA FERMATI

Dei quattro uomini fermati dalla Polizia di Stato, due sono ai domiciliari e due in carcere. In cella è finito Gennaro Cozzolino, 39 anni, coinvolto nel raid insieme a Valerio Lambiase, 28 anni, anche lui in carcere. Entrambi sono ritenuti contigui al clan camorristico Mazzarella. Precisamente Cozzolino è considerato colui che ha esploso i colpi d’arma da fuoco che hanno ferito i cittadini senegalesi e la bambina. Lambiase invece nel corso dell’aggressione era armato di una mazza da baseball. Quest’ultimo è il fratello di Giammarco Lambiase ucciso il primo marzo 2015 a seguito di un regolamento di conti tra clan camorristici contrapposti. Fermati anche Luciano Rippa, 33 anni, e Gennaro Vicedomine, 25 anni, venditori ambulanti nel mercato della Maddalena-Duchesca, non considerati vicini al clan Mazzarella.

 

 

 

BIMBA FERITA NAPOLI, AGGUATO PER ESTORSIONE DA 20 EURO NON VERSATA

Nella ricostruzione dell’agguato si parla di «vera e propria spedizione punitiva» organizzata da appartenenti al clan Mazzarella per colpire, in particolare, un venditore ambulante senegalese «reo» di non aver versato la somma di 20 euro a titolo di estorsione imposta per poter esercitare liberamente la propria attività commerciale nel mercato della Maddalena. Secondo le indagini, Luciano Rippa e Gennaro Vicedomine, oltre ad a vendere merce sulla bancarella individuavano i potenziali venditori di merce stoccata in magazzini della zona, intascando una percentuale sul prezzo di vendita ma versando al clan un pizzo di circa 30 euro alla settimana. Rippa ha partecipato al raid punitivo con una mazza di ferro, perché, secondo gli inquirenti, il clan ha convinto sia lui che Vicedomine del fatto che gli ambulanti senegalesi, con i loro prezzi più bassi, avevano di fatto ridotto gli incassi degli ambulanti italiani. Il 4 gennaio a Forcella sarebbe dunque avvenuta una vera e propria spedizione punitiva organizzata dagli uomini del clan Mazzarella per colpire un cittadino senegalese, un venditore ambulante di pelletteria, che non è però tra i feriti dell’agguato, reo di non aver voluto versare la tangente di 20 euro pretesa dal gruppo camorristico. I reati contestati agli uomini fermati sono, a vario titolo, lesioni personali aggravate, estorsione, tentata estorsione, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, tutti aggravati dal metodo mafioso. I feriti hanno avuto prognosi di guarigione dai 10 ai 20 giorni.  

 

BIMBA FERITA NAPOLI, ESTORSIONI PER CONTROLLARE IL QUARTIERE

A quanto pare i Mazzarella da novembre 2016 stanno tentando di sottrarre il controllo dell’area alla cosiddetta ‘paranza dei bambini’, la federazione formata dai Sibillo, Giuliano, Amirante e Brunetti, soprattutto attraverso un’imposizione capillare delle estorsioni. Il clan Mazzarella avrebbe conquistato maggiore spazio da quando la ‘paranza dei bambini’ è stata decimata da inchieste e arresti. Ai Sibillo, federati con le famiglie Giuliano, Amirante e Brunetti,  alcuni esponenti dei Mazzarella sarebbero subentrati nel controllo delle estorsioni nel mercato della Maddalena-Duchesca con imposizione del pagamento di somme di denaro anche ai venditori ambulanti, anche stranieri, per svolgere la loro attività commerciale nella zona.

 

 

(Immagine: tweet della Polizia)

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