Foggia, ragazza adescata su Facebook e costretta a prostituirsi

26/05/2017 di Redazione

Una ragazza viene adescata su Facebook e costretta a prostituirsi. È quanto accaduto nel Foggiano: a Cerignola la Polizia ha arrestato un 40enne (non sono state rese note le generalità) per estorsione e induzione e sfruttamento della prostituzione. L’uomo finito in manette è un incensurato, originario del Gargano. La giovane  (non è stata stata resa nota la sua età) ha presentato denuncia il 17 maggio dichiarando di essere vittima di una serie di minacce e richieste estorsive da parte di un uomo che l’aveva adescata su Facebook presentandosi come ragazzo immagine di noti locali notturni di Roma.

 

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RAGAZZA ADESCATA SU FACEBOOK

Dopo un primo periodo di amicizia virtuale, lui, minacciandola di raccontare della loro amicizia al fidanzato, si era fatto inviare da lei un video ed una serie di fotografie intime. Da allora erano cominciati i ricatti da parte dell’uomo che l’ha costretta a prestazioni sessuali. Il 40enne aveva anche creato altri profili su Facebook. In uno si presentava come investigatore privato e si proponeva di aiutare la giovane in cambio di 3mila euro: una somma che la ragazza non aveva a disposizione. Per questo era stata costretta a prestazioni sessuali. L’uomo aveva poi creato un profilo Facebook facendo credere alla giovane di essere oggetto d’indagine da parte di un finanziere per la vendita di alcuni oggetti su un gruppo aperto in rete (una vendita che la ragazza aveva effettivamente realizzato proprio per rispondere alle richieste di denaro). Il presunto finanziere inoltre le aveva detto di essere in possesso di alcuni filmati hard e che per chiudere il caso si sarebbe dovuta sottomettere a rapporti sessuali. Non essendo disposta a cedere a queste richieste, la ragazza aveva deciso di contattare nuovamente il finto investigatore, che le avrebbe consigliato di contattare ancora un’altra persona in grado di rubare tutto il materiale nelle mani del finanziere. Un’offerta legata ad una nuova richiesta di denaro e sesso. Poi la denuncia.

(Foto da archivio Ansa. Credit: Silas Stein / dpa)

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