Come è finita la storia della «killer di gatti» a Roma

12/12/2017 di Redazione

Viveva con un altro gatto tra escrementi, cumuli di rifiuti, e degrado. Questa la scena che si sono trovati davanti questa mattina gli agenti della polizia locale di Roma Capitale in un appartamento nei pressi di piazza Re di Roma, quartiere San Giovanni, dove vive una donna in pessime condizioni igieniche e sanitarie. Si tratta dell’ultimo blitz sulla cosiddetta “killer dei gatti” della Capitale.

Già a giugno scorso era stato effettuato un primo blitz dei vigili, quando nella casa erano state scoperte anche carcasse di gatti.

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«Finalmente siamo riusciti a mettere insieme tutti i soggetti coinvolti in questa delicata operazione. Sono circa 15 anni che i residenti denunciano questo caso di barbonismo domestico. Siamo intervenuti con la massima attenzione e ringrazio gli operatori che hanno permesso di scoprire e mettere in sicurezza la casa: Polizia locale, Servizi veterinari della Asl RM2, Dipartimento Ambiente, Guardie Zoofile e Ama», afferma l’assessore alla Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale, Pinuccia Montanari. L’Amministrazione capitolina, insieme al Municipio VII, «monitorava da tempo la situazione – dichiara Daniele Diaco, presidente della Commissione Capitolina all’Ambiente – e con questa azione congiunta abbiamo dato un chiaro segnale di attenzione a tutela del decoro e del benessere animale. Ora sarebbe necessario che gli organi competenti completassero il lavoro avviando un percorso di interdizione. Continua la nostra battaglia a difesa di tutti gli animali della città, soprattutto di quelli abbandonati, maltrattati o denutriti». Qualche giorno fa, davanti all’abitazione, si è tenuto un sit in di cittadini e associazioni animaliste. I blitz però non bastano a risolvere la situazione. La donna andrebbe aiutata per scongiurare quello che già accadde qualche mese fa.

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