Fine d’anno con discorso all’italiana

Discorsi e contro-discorsi, solenni strigliate e boicottaggi. Nemmeno le ultime ore di questo 2013 che volge al termine sono scevre dalle polemiche, che si addensano tutte attorno al tradizionale discorso di fine anno del capo di Stato, pronunciato per l’ottava volta da Giorgio Napolitano, la prima dopo la sua rielezione.

Giorgio Napolitano
Giorgio Napolitano

IL CONTRO-DISCORSO IN STREAMING DI BEPPE GRILLO – Beppe Grillo ha invitato il MoVimento 5 Stelle e tutti i suoi sostenitori a «spegnere la tv e accendere il pc» per assistere al suo contro-discorso alla nazione, che andrà in streaming sul suo blog in contemporanea con il messaggio in onda dal Colle. Arriva così l’ennesimo attacco verbale del Semplice Portavoce all’indirizzo di Napolitano, l’ultimo di una lunga serie che si è susseguita nel corso degli ultimi mesi, culminati con il post di Natale e «una richiesta di impeachment per la sua decadenza» che «lo aspetta a gennaio». Una guerra, quella di Beppe Grillo a Napolitano, destinata a continuare anche nel 2014 e che comincia stasera, con il guanto di sfida lanciato sul terreno del discorso di fine anno.

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LA LEGA NORD E IL BOTTA E RISPOSTA TRA FORZA ITALIA E NUOVO CENTRODESTRA – Ma Grillo non detiene il monopolio dei boicottaggi a Napolitano: nelle ultime ore, infatti, anche Silvio Berlusconi e il neo-segretario della Lega Nord Matteo Salvini hanno fatto capire più o meno esplicitamente di accarezzare l’idea di voltare le spalle al televisore. Se il leader della Lega Salvini ha detto chiaro e tondo di preferire «i cartoni animati di Peppa Pig» al discorso di Napolitano e Radio Padania lancia un contro-slogan sulla falsa riga di quello del MoVimento 5 Stelle («Spegni la tv, spegni il presidente»), per Forza Italia la situazione è più delicata, complicata anche da un botta e risposta con il Nuovo Centrodestra proprio sul discorso di stasera. Augusto Minzolini, che aveva definito «condivisibile» la proposta di Grillo di organizzare un contro-messaggio, ingaggia battaglia con Fabrizio Cicchitto, oggi passato tra le file della nuova creatura di Alfano, che invita il Cavaliere a «non essere ridicolo e a non imitare Grillo». Ma contro Napolitano e il suo discorso si schiera anche Daniela Santanchè, fedelissima dell’ex Cavaliere che replica all’indirizzo degli «amici del Nuovo Centrodestra» come non sia più possibile «essere i difensori di Napolitano». E resta aperta la possibilità, seppur remota, che Berlusconi decida di prendere parola proprio stasera.

IL BOICOTTAGGIO DEL WEB – Ma Napolitano – e il suo discorso di fine anno – entra anche nel mirino dei boicottatori perenni del web, che da giorni fanno circolare sui social media inviti a «spegnere il discorso di fine anno», con l’obiettivo dichiarato di abbassare l’audience televisivo registrato dal messaggio: un segnale contro il governo delle larghe intese da parte di tutti coloro che, abbracciando le tesi grilline, non hanno visto di buon occhio la rielezione del presidente.

IL MESSAGGIO DI VITTORIO EMANUELE – E come un lampo a ciel sereno, alla vigilia del 2014, spunta il discorso di fine anno che non t’aspetti: quello di Vittorio Emanuele di Savoia che, da Ginevra, «esce dal silenzio» per condividere «alcune riflessioni» con i «cari italiani». L’erede dell’ex casa regnante del Belpaese porge i propri auguri, ma non nasconde le proprie preoccupazioni per quanto sta accadendo in Italia, attraversato da «crisi e disagio sociale». Un paese che, secondo il principe, non dovrebbe «avere il timore di ricorrere a elezioni anticipate qualora ve ne fosse la necessità». E che ora aspetta di vedere, tra principi, boicottaggi, larghe intese e contro-discorsi, cosa succederà nell’anno nuovo.

(Foto: ANSA / CLAUDIO PERI)

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