Facci: «Del mio articolo sull’Islam che mi ha fatto sospendere cambierei solo il “culo”»

27/06/2017 di Redazione

Oggi Filippo Facci, sospeso dall’Ordine dei Giornalisti per un articolo sull’Islam apparso su Libero, torna di nuovo a spiegare perché era giusto quel pezzo.

Ho scritto che odiavo l’Islam, circa un annofa, e voglio chiarire che lo odio ancora.

«Ora io di singole “persone umane” non ho parlato – spiega sempre su Libero – ho parlato solo di idee, le quali, certo, non nascono sugli alberi perché sono elaborate da uomini. Quanto al rispetto della “verità sostanziale dei fatti”, nel mio corsivo non si parlava di fatti». Facci, sospeso per due mesi, racconta come la sanzione non sia ancora attiva perché ha fatto appello.

Il punto è che molti colleghi hanno ritenuto di dover difendere la mia libertà di opinione pur considerando – hanno detto – una porcheria quello che avevo detto, anzi “castronerie”, una “stronzata illeggibile”, cose così. Pazienza: lungi da me dal volerlo convincere del contrario, ma ai lettori di Libero vorrei perlomeno far sapere che io, di quell’articolo,m non cambierei una virgola o quasi

Facci cambierebbe solo una cosa, spiega, una frase che riletta non piace nemmeno a lui. «Un calcio ben assestato contro quel culo che occupa impunemente il mio marciapiede è il mio editoriale». Ecco, rivedrebbe solo la parola “culo” perché distrae – a suo dire – dal termine impunemente. Facci rivendica il suo corsivo punto per punto.

(in copertina foto ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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