Festa della Rete 2015, se l’Internet cambia generazione

Festa della Rete 2015, l’Internet può subire gli effetti del cambio generazionale?

Sembra di sì, stando a quanto vediamo passeggiando per le strade e i vicoli di Rimini, teatro della decima Blogfest, storicamente appuntamento convocato a Riva del Garda e da qualche anno traslocato in Romagna. Quattro le location principali dell’evento, fra cui la rotonda di Piazza Fellini con il tendone principale e il teatro novelli, a poca distanza. Fra panel di eventi sull’economia e sullo stato, sul cammino, delle regolamentazioni dei diritti digitali in Italia, spicca quella che viene sentita come “la grande rivoluzione” dell’Internet italiana: l’esplosione del fenomeno Youtuber. “Utilizzano un linguaggio che noi della ‘vecchia’ Internet non riusciamo ad intercettare”, ci dice una foodblogger di lungo corso: “Davvero, mi sto ancora riprendendo dallo choc di ieri“.

FESTA DELLA RETE 2015, SE L’INTERNET CAMBIA GENERAZIONE

“Ieri” è il riferimento all’evento sugli Youtuber, “Generazioni a confronto”; protagonisti, alcuni membri del Vlogging italiano, fra cui Hmatt, The Show e AliceLikeAudrey; ma sopratutto, protagoniste le schiere di teen-fan che hanno preso d’assalto i luoghi della manifestazione. “L’anno scorso”, ci dice una ragazza in forze ad una delle principali webagency italiane che da anni punta proprio sulla gestione e sulla promozione del fenomeno Youtuber, “per gli Youtuber c’era un evento al teatro, anche abbastanza frequentato. Quest’anno abbiamo fatto il salto di qualità: li fermano per strada e gli chiedono di farsi le foto, li seguono a codazzo manco fossero i Beatles. Non c’è dubbio, la rete va in questa direzione“. E ce lo conferma una foodbdlogger “veterana” che si dice “sinceramente colpita” dal seguito dei ragazzi che utilizzano la piattaforma video per promuovere i propri contenuti: “Di questa manifestazione, le parti che capisco immediatamente, che si rivolgono a me, ormai mi sembrano più o meno un centro anziani. Abbiamo perso il treno, è come se la rete stesse passando di generazione. Sono arrivata a Rimini pensando di me quel che ho sempre pensato, cioè che sono una persona che è in grado di tenersi aggiornata, di mantenere il contatto con le tecnologie e di comunicare quel che ho da dire ai più giovani. Ora, non ne sono più sicura: probabilmente devo rivedere la mia strategia social”.

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Concorda un altro blogger, autore di uno dei più apprezzati siti di satira online: “E’ come trovarsi in un villaggio che non conosci, le strade sono le stesse ma le indicazioni sono in cirillico“. E chi gestisce il lavoro degli Youtuber conferma: “Dietro uno YouTuber c’è una mole di lavoro di un certo peso, noi gli facciamo dei corsi di formazione, Google stesso predispone delle certificazioni, gli insegniamo ad utilizzare meglio il loro canale, a promuoverli, li seguiamo, non è facile. Poi, certo, ci vuole il talento”. Uno Youtuber seduto poco distante, parte di un duo molto famoso sulla rete – un gigante da quasi 50mila follower su Twitter -ci racconta cosa vuol dire produrre videocontenuti.

macchianera italian award #MIA15
Uno degli ambiti Macchianera Italian Award

“Non siamo così diversi dai blogger”, ci dice, “anche se il mezzo video è certamente più generalista, e arriva di più alle persone, questo da sempre però. Ormai credo che il blogging viva principalmente solo sulle nicchie; e intendiamoci, si può stare bene anche in una nicchia, e anzi, si crea valore aggiunto: ma non credo che i ragazzi più giovani sappiano più cosa è un blog. Noi abbiamo due fasce di pubblico: 18-25 e 35-45; poi abbiamo la fascia dei 13-17, che è quella più interessante, perché sono veramente il futuro della rete”. La dimostrazione plastica è immediata: il nostro colloquio si interrompe perché un’adolescente chiede di farsi un selfie con lui. “Vedi”, riprende la ragazza dell’agenzia di comunicazione che promuove il suo canale, “è intrattenimento, niente di più; sono i nuovi Take That, come le ragazzine a quei tempi ballavano e cantavano quelle canzoni, ora li seguono e si fanno i selfie con loro”. A volte con effetti un po’ “Beatles”, con codazzi di fan in giro per Rimini a seguire i nuovi beniamini della rete.

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Un’edizione “di transizione” quella di quest’anno, con, va detto, meno presenze di quella dell’anno scorso; “hanno puntato più sulla qualità”, ci dice una foodblogger, “gli eventi sono più curati. Potrà sembrare un nome troppo noto, ma un evento con Gualtiero Marchesi è pur sempre un evento con Gualtiero Marchesi, e hanno fatto in modo che fosse aperto a tutti senza difficoltà”. Non solo lodi, comunque, visto che dopo i primi dieci anni di Festa della Rete a molti un “tagliando” sembra necessario: “Secondo me il formato non va più“, dice un blogger di lungo corso: “Inizio a chiedermi se, oltre a ritrovarci fra di noi, che ci conosciamo fin dai tempi di Riva del Garda, l’evento in sé serva ancora a qualcosa”. Spiccano, comunque, i momenti più “ad alto volume” della kermesse, con la redazione di Lercio – il popolare sito di notizie satiriche che torna a casa con un tris di Macchianera Awards – aggirarsi come una sorta di circo ambulante (ugualmente scalcinato e improbabile) con dotazione d’ordinanza comprendente il Lercio-bandierone da due metri per due; e le apparizioni di Martina dall’Ombra, la troll più nota della rete italiana che ritira il premio per “il miglior cattivo” al posto di Matteo Salvini a cui promette che lo recapiterà dritto a casa. “E’ andata bene”, dice, alla fine della festa, uno degli organizzatori: appuntamento all’anno prossimo per l’undicesima blogfest.

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