Il Fatto Quotidiano e il megacomplottone dei rolex a Renzi

21/01/2016 di Redazione

Fuori la verità, fuori gli orologi. Continua la campagna del Fatto Quotidiano per scoprire che fine abbiano fatto i Rolex oggetto della rissa che ha coinvolto la delegazione italiana a Ryad in occasione del viaggio di Matteo Renzi in Arabia Saudita lo scorso 8 novembre. Una ineccepibile battaglia senza quartiere, una trascendentale questione di principio che ora può contare sulla testimonianza di un misterioso testimone, che giura di aver cenato e dormito quella notte nel palazzo di re Salman e che però «per il momento preferisce restare anonimo», peccato. Per il giornale diretto da Marco Travaglio, le parole di mister X testimonierebbero senza il minimo dubbio il misfatto di cui ci siamo macchiati come paese in Arabia Saudita.

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I 50 della delegazione italiana sarebbero venuti alle mani perché gli “omaggi” che i padroni di casa avevano preparato per loro erano di due diverse tipologie: in un pacchetto i Rolex, in un altro cronografi del valore di circa 4.000 euro. Il mega testimone giura a Carlo Tecce:

«Il parapiglia s’è verificato dopo la cena nei saloni del palazzo reale. La scorta di Renzi non aveva ancora ricevuto i regali, in parte custoditi dal personale di Palazzo Chigi e in parte già distribuiti. […] A prima vista la scorta si è accorta della differenza di dimensione delle scatole che ha fatto percepire la disparità di valore dei regali. […] Il capo dei militari ha urlato a lungo. […] Il gruppo non è arrivato alle mani, però ci è mancato poco: spintoni, insulti, testate simulate»

Addirittura testate simulate (sarebbero?). Il Fatto ora che è ad un passo dalla verità non può fermarsi. Ed eccola qui, la presunta pietra dello scandalo:

«Chi era scontento si è lamentato con Renzi. Così il premier ha deciso di volere per sé tutti i regali senza specificare i motivi»

Cosa confermata da Palazzo Chigi: i regali di cortesia sono nella disponibilità della Presidenza del Consiglio (non del presidente del Consiglio, occhio), secondo ciò che prevedono le norme. Il Fatto vuole però sapere esattamente dove sono, in quale ufficio, in quale cassaforte, in quale cassetto, su quale polso. Il giallo non è risolto insomma, neanche per la misteriosa gola profonda:

«Ci sono molti Rolex ancora in giro»

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Photocredit copertina ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

 

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