La bufala di Facebook che diventa a pagamento dal 1 gennaio 2015

Negli ultimi giorni avrebbe preso a girare su di bacheca in bacheca una notizia piuttosto inquietante: dal 1 gennaio 2015 Facebook diventa a pagamento per ciascun utente iscritto, al costo di poco meno di tre dollari al mese. La notizia è accompagnata da commenti di utenti arrabbiati e preoccupati, che annunciano di abbandonare il popolare social network non appena Mark Zuckerberg comincerà a esigere un balzello da parte di tutti i suoi iscritti. Ebbene, rassicuratevi: perché la notizia di Facebook a pagamento non è altro che l’ennesima bufala.

 

L'home page di Facebook  - facebook.com
L’home page di Facebook – facebook.com

 

FACEBOOK A PAGAMENTO DAL 1 GENNAIO 2015: LA BUFALA – La notizia è stata diffusa da Rebubblica, un sito che confeziona notizie false il cui intento satirico è facilmente intuibile fin dal nome, e dalla grafica che ricorda quella del famoso quotidiano romano. L’articolo, pubblicato lo scorso weekend recita:

Menlo Park, CA – In una conferenza stampa questa mattina, Facebook ha implementato il nuovo piano di servizio mensile. Cominciando dal 1 gennaio, il gigante dei social media costerà $ 2.99 / mo.
“Abbiamo pensato a lungo su questa decisione, ma alla fine della giornata, non abbiamo avuto altra scelta che aggiungere questa tassa mensile,” Facebook fondatore e CEO Mark Zuckerberg ha detto ai giornalisti. “Se non facciamo qualcosa per i nostri costi crescenti ora, Facebook potrebbe affrontare un onere finanziario non recuperabile, e diventare obsoleti.”

FACEBOOK A PAGAMENTO È LA SOLITA BUFALA – E qualche riga più sotto compare la dichiarazione di tal Paul Horner, fantomatico portavoce di Facebook che avrebbe spiegato nientemeno che alla CNN i motivi della decisione:

In un’intervista con la CNN, Facebook portavoce Paul Horner ha spiegato il motivo per il nuovo canone mensile.
” tempi economici sono stretti, gli annunci su Facebook non sono così redditizi come avevamo programmato. I nostri costi sono in aumento, come centinaia di migliaia di individui continuano a partecipare al sito ogni giorno “, ha detto Horner. “Ci sono così tante immagini di gatti, e tutti quei costi si sommano.”

FACEBOOK A PAGAMENTO: LA BUFALA DI #FACEBOOKMONTHLYFEE – Ma, prosegue l’articolo, Facebook avrebbe già studiato una soluzione e Horner suggerisce un modo per evitare di pagare il canone mensile, copiando e incollando sulle proprie bacheche uno status corredato dall’hashtag #FacebookMonthlyFee:

[…] “Per coloro che non possono gestire i costi, abbiamo reso reale semplice. In un nuovo aggiornamento di stato, copiare e incollare le parole: “Rinuncio al canone mensile ‘. Assicurati di includere il #FacebookMonthlyFee hashtag. Questo informa il reparto di fatturazione Facebook di rinunciare commissioni associate al tuo account. Purtroppo per gli utenti gratuiti, l’accesso a tutti i giochi di Facebook non sarà più disponibile. “Horner ha continuato,” C’è anche una opzione gratuita che vi permetterà di accedere al tuo account di Facebook per un massimo di un’ora alla settimana, superiore a quella costerà $ 0.49 / minuto . Penso che si possa essere d’accordo che è estremamente importante trovare il giusto piano di Facebook per te! ”

FACEBOOK RESTA GRATIS – Come abbiamo già detto, si tratta di una bufala. I vertici di Facebook, Mark Zuckerberg in primis, hanno più volte sottolineato che l’uso del social network è e resterà per sempre gratuito, un concetto sintetizzato anche nell’home page della piattaforma con uno slogan piuttosto efficace: «Facebook è gratis e lo sarà sempre».

FACEBOOK A PAGAMENTO: BUFALA D’AUTORE – La bufala di Rebubblica, oltretutto, non è altro che una credibilissima traduzione dell’articolo – falso anche quello – pubblicato oltre tre mesi fa dal National Report, uno dei siti satirici più famosi degli Stati Uniti che infila il personaggio di “Paul Horner” in tutte le proprie storie, compresa quella che raccontava lo “smascheramento” di Banksy.

 

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FACEBOOK A PAGAMENTO: BUFALA EVERGREEN – La bufala di Facebook a pagamento, regolarmente smentita, è una delle più longeve del web: un vero e proprio evergreen che rispunta a cadenza regolare in diverse forme e con dettagli differenti e che, ogni volta, diventa immancabilmente virale “grazie” alla scarsa attenzione degli utenti che, tra la foga e la noia, condividono contenuti senza preoccuparsi di controllarne la veridicità. O, almeno, di leggere fino in fondo il nome della testata che stanno leggendo.

(Foto di copertina: LaPresse / AP Photo / Paul Sakuma,File)

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