Fabio Fazio attacca l’intrusione della politica in Rai

31/03/2017 di Redazione

Fabio Fazio contro la politica per le sue continue intrusioni continue nella Rai, che stanno danneggiando il valore del servizio pubblico. Il conduttore di Che tempo che fa ha usato toni molto duri verso le costanti interferenze dei parlamentari in ambiti Rai che non dovrebbero spettare loro. La polemica parte dalle normative sui limiti ai compensi per i manager pubblici, che prima di un parere dell’Avvocatura di Stato erano stati estesi anche ai conduttori Rai, che guadagnano spesso molto più del tetto dei 240 mila euro. Fabio Fazio è uno di loro, e a Repubblica spiega che il suo futuro presso il servizio pubblico non è assicurato, come anticipato in un tweet. Il conduttore è particolarmente severo nei confronti di una gestione della Rai troppo oppressiva da parte della politica, che non dovrebbe occuparsi così nel dettaglio di TV.

In questi mesi abbiamo assistito a un’intrusione della politica nella gestione della Rai che non ha precedenti. La politica non si è fatta custode di un bene, di uno spazio comune. La politica si è intromessa nella gestione ordinaria di un’azienda: addirittura nei contratti tra Viale Mazzini e gli artisti, i presentatori, gli attori di film e fiction. Ho aspettato il parere dell’Avvocatura dello Stato mercoledì sul tetto ai compensi in Rai, prima di intervenire su questo tema ma ora sento il dovere di dire come la penso.

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La polemica di Fabio Fazio non si ferma ai compensi dei conduttori Rai, anche se sul punto è particolarmente duro.

Per la prima volta, si è rotto un patto di fiducia tra Viale Mazzini e gli uomini e le donne che ci lavorano. Primo, perché i contratti in essere – ci è stato detto – non hanno alcun valore. E poi, cosa ancora più grave, perché persone come me sono state esposte al pubblico ludibrio senza rendersi conto del danno che si stava facendo. Oggi figure di primissimo piano, con un ruolo sia politico che istituzionale, chiedono di mandare via l’ad della Rai. Danno i voti ai servizi dei telegiornali, fissano gli stipendi, decidono quanta pubblicità deve andare su un canale e quanta su un altro: è questo – mi chiedo – il ruolo corretto della politica?

Fabio Fazio non esclude in futuro di lavorare al di fuori del servizio pubblico, dove ha condotto una carriera ormai pluridecennale.

Per ora lavorerò per la Rai e continuerò a farlo fino a fine maggio quando, il 23, condurrò una prima serata su RaiUno dedicata alla legalità in occasione del venticinquesimo anniversario della strage di Capaci. Sogniamo una grande evento tv che porti le nostre telecamere sui luoghi che furono di Falcone e Borsellino”.
E poi, dopo maggio?
“Si vedrà… intanto il 28 maggio avremo l’ultima puntata di Che tempo che fa e Che fuori tempo che fa “.

Ma la sua società di produzione può lavorare anche con Mediaset?

“Nessuna difficoltà. In questi mesi si è frantumato un quadro che era molto definito.

Foto copertina: ANSA/FLAVIO LO SCALZO

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