Il fabbro che ha battuto Equitalia e non pagherà 660mila euro

Battere Equitalia in tribunale e vedersi annullate multe per centinaia di migliaia di euro. Ci è riuscito un fabbro veneziano, che in passato ha omesso di pagare contributi Inps e Inaul e che avrebbe dovuto pagare all’ente di riscossione una multa da 660mila euro. Una settimana fa un giudice gli ha dato ragione, sostenendo che Equitalia non era titlata a pretendere il saldo del debito. Lo racconta Il Giornale in un articolo a firma di Gian maria De Francesco:

Un fabbro veneziano, messo a dura prova dalla crisi, ha scelto di pagare gli stipendi alla manodopera omettendo il versamento dei contributi Inps e Inail per i quali mancava la liquidità necessaria. Tra sanzioni e interessi il debito era arrivato a 660mila euro. L’artigiano ha scelto la strada del ricorso contro Equitalia e si è rivolto all’Aua (Associazione utenti auto) ed è stato patrocinato dall’avvocato Francesco Carraro. Poco più di una settimana fa è arrivato il fatidico verdetto: il giudice ha stabilito che la società di riscossione ha agito «in assenza di ruolo», cioè non era titolata a pretendere il saldo del debito per conto degli enti creditori, cioè Inps e Inail. In buona sostanza, il magistrato ha decretato che l’agenzia della riscossione può emettere, notificare cartelle e agire solo se in possesso dei requisiti validi e documentabili che le consentono di giustificare le sue richieste al debitore in nome degli enti pubblici per i quali opera. Soprattutto è stato stabilito che l’onere della prova spetta a Equitalia e non al debitore.

 

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L’avvocato del fabbro, anziché concentrarsi sui termini di notifica o sulla decadenza o prescrizione delle richieste di Equitalia, ha messo in discussione la natura del mandato assegnato dall’ente pubblico (in queesto caso Inps e Inail) all’ente di riscossione. Una società con scopo di lucro non può gestire la riscossione delle tasse lucrando sulle stesse e rendendo ancora più precarie le condizioni economiche di milioni di contribuenti.

(Foto di copertina: Laura Lezza / Getty Images)

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