Fa’ afafine, lo spettacolo teatrale che gli anti gender vogliono vietare

16/03/2017 di Redazione

Fa’ afafine è una parola delle isole Samoa che indica chi si sente nello stesso tempo uomo e donna. Fa’afafine – mi chiamo Alex e sono un dinosauro, è il titolo di un’opera teatrale che sta suscitando continue proteste. Firmata da Giuliano Scarpinato, l’opera è osteggiata da una petizione che ha raccolto oltre 100 mila firma, che chiede il divieto di organizzare rappresentazioni per gli studenti delle scuole medie inferiori e delle elementari. Secondo Generazione famiglia, l’associazione che ha promosso la petizione,  l’opera rappresenta la cosiddetta ideologia gender, che vuole annullare l’identità sessuale.

Migliaia di bambini e adolescenti saranno condotti dalle scuole a uno spettacolo che ha l’intento dichiarato di mettere in crisi la loro identità sessuale, la loro stabilità psicoaffettiva. Ancora una volta, sulla base della maledetta ideologia Gender: quella per cui nascere biologicamente maschi e femmine non avrebbe niente a che vedere con la nostra “vera” sessualità, che invece può essere scelta, cambiata, modellata e riformulata a piacimento senza alcun punto di riferimento oggettivo; quella per cui l’uomo e la donna non sono naturalmente complementari; quella per cui qualsiasi unione affettiva ha lo stesso valore sociale e antropologico del matrimonio; quella per cui non esistono “mamma” e “papà”, ma “genitore 1, 2, 3, 4…”. Abbiamo bisogno della tua mobilitazione. Firma questa petizione per chiedere al Ministero dell’Istruzione di impedire che le scuole aderiscano a uno spettacolo così chiaramente ostile al sano sviluppo psicoaffettivo dei nostri figli e dei nostri nipoti. Per favore, dopo aver firmato non dimenticare di condividere la petizione con tutti i tuoi contatti, tramite WhatsApp, Facebook, Twitter, via e-mail… dobbiamo far sapere la verità a tutti!

Generazione Famiglia – La Manif Italia

A Genova è andato in scena l’ultimo episodio dello scontro su Fa’afafine – mi chiamo Alex e sono un dinosauro. Come racconta il Corriere della Sera

La rete dei teatri genovesi a partire dai Giardini Luzzati ha deciso di invitare «Fa’ afafine» (la parola definisce nelle isole Samoa chi si sente insieme uomo e donna) per una rappresentazione gratuita come «segno di tangibile protesta contro il tentativo di censura in atto». Chi più chi meno (le finanze dei teatri sono sempre nella burrasca), con il Teatro Stabile di Genova in testa, tutti hanno contribuito a finanziare la messa in scena di questa sera

Una ribellione del mondo dell’arte contro il boicottaggio sistematico dell’opera, sottoposta a continui attacchi da parte delle associazioni che si definiscono anti gender, e oggetto anche delle proteste del movimento Forza Nuova.

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