Padiglione Giappone a Expo 2015: ecco com’è all’interno

Il Padiglione Giappone di Expo 2015 è stato senza dubbio uno dei protagonisti di questa Esposizione Universale. Gettonatissimo dai visitatori del sito espositivo di Rho-Fiera fin dalle primissime settimane di apertura di Expo, il padiglione giapponese è diventato famoso più per le code interminabili per accedervi che non per i contenuti che offre al suo interno: in molti infatti, spaventati dalle ore di attesa, hanno preferito rinunciare a una visita. Ora che Expo si avvia verso la chiusura però, i visitatori restano con una domanda: cosa c’è nel Padiglione Giappone?

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padiglione giappone
GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

PADIGLIONE GIAPPONE EXPO 2015 –

Progettato dall’architetto di Nagano Atsushi Kitagawara, il Padiglione Giappone è strutturato attorno al tema della Diversità Armoniosa e illustra non solo la biodiversità presente in Giappone, ma anche come questa possa essere una risposta al problema globale delle risorse di cibo e nutrimento. Quello del Giappone è un padiglione molto ricco di contenuti, a partire dalla struttura esterna, realizzata con 17mila pezzi di legno incastrati tra loro in modo da lasciar filtrare la luce del sole.

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PADIGLIONE GIAPPONE: COSA C’È DENTRO? –

Il Padiglione Giappone è composto da aree tematiche in cui si presenta la cucina tradizionale giapponese come un modello alimentare bilanciato: pesce, riso e verdure – che rappresentano la base della dieta giapponese – vengono descritti come alimenti in grado di limitare l’obesità: un problema di oltre un miliardo di persone in tutto il mondo, ma che in Giappone è piuttosto infrequente. Non solo: lo scopo della partecipazione giapponese a Expo è anche quello di educare al “non spreco” e alla condivisione, valori che vengono insegnati ai bambini fin dalla più tenera età, anche attraverso specifici programmi scolastici.

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PADIGLIONE GIAPPONE: L’INTERNO –

Se già la struttura esterna del Padiglione Giappone è già di per sé piuttosto imponente, il percorso interno si snoda attraverso una serie di stanze dove vengono illustrati anche i metodi di trasporto e distribuzione del cibo e quelli per la conservazione degli alimenti, il tutto presentato attraverso una serie di pannelli interattivi che, oltre a fornire ai visitatori le informazioni, offrono anche uno spaccato sull’estetica e sull’arte giapponese.

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E c’è anche un piccolo spettacolo sulla cerimonia del tè:

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PADIGLIONE GIAPPONE: VIDEO –

Le lunghe code che si snodano fuori dal Padiglione Giappone sono giustificate dal fatto che per seguire tutto il percorso interno ci vogliono almeno 45 minuti: la visita termina con una specie di “ristorante virtuale” dove si fa la conoscenza di due parole giapponesi, Itadakimasu e Gochisousama che nel linguaggio comune si utilizzano prima e dopo i pasti per esprime riconoscenza per il cibo che si sta per mangiare o che si è appena mangiato.

(Photocredit copertina GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)

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