Emergenza Rifiuti Roma, Ignazio Marino pronto a licenziare l’assessore?

Emergenza Rifiuti a Roma, Ignazio Marino pronto a licenziare l’assessore all’Ambiente Estella Marino? Le voci si rincorrono sui giornali, il Campidoglio smentisce mentre non cessa la situazione di emergenza nel quadrante est della città, con la raccolta della spazzatura che rischia di collassare sopratutto in concomitanza dello sciopero del personale dei prossimi giorni e dei rallentamenti, secondo il Comune, artificiali e fraudolenti praticati consorzio Co.La.Ri. di Manlio Cerroni, l’ex monopolista dei rifiuti romani e “Supremo” di Malagrotta.

EMERGENZA RIFIUTI A ROMA, IGNAZIO MARINO PRONTO A LICENZIARE L’ASSESSORE?

“Come per tutti gli assessori, le mie deleghe sono sempre a disposizione del sindaco”, avrebbe detto Estella Marino, riportata dal Messaggero nella cronaca di Roma. Il clima intorno alla più votata del Partito Democratico alle ultime comunali, secondo la stampa, si fa bollente: “Noi non sappiamo nulla, stiamo lavorando”, ci dicono dallo staff dell’assessorato.

Se la raccolta dei rifiuti, nelle ultime settimane, ha avuto notevoli problemi, nelle prossime ore le situazione potrebbe esplodere. I dipendenti sono in stato di agitazione, hanno programmato delle assemblee, sabato parteciperanno alla manifestazione del personale del Campidoglio, lunedì c’è in programma lo sciopero nazionale. Tutti questi eventi messi in fila darebbero il colpo finale: perciò il presidente dell’Ama, Daniele Fortini, ha convocato per oggi i sindacati, che invece venerdì dovranno vedere l’assessore all’Ambiente, Estella Marino. Ma qui si arriva a un altro snodo molto delicato: nel Pd c’è chi sta mettendo in discussioni la Marino, c’è chi dice che dovrebbe fare un passo indietro, chi assicura che il sindaco, infuriato perché la città è ancora sporca, sarebbe addirittura pronto a sostituirla.

La giunta si trova a dover gestire il dissenso dei presidenti di Municipio che lamentano ad ogni pié sospinto che la città è sporca; in questa fase di transizione fra il conferimento generalizzato in discarica che veniva praticato e lo sbarco della raccolta differenziata “spinta” rischia di rimanere presa in mezzo proprio Estella Marino.

 Una cosa è certa: il sindaco è estremamente arrabbiato e qualche esponente del Pd dice che il credito che è stato dato a Estella Marino si sta esaurendo. Viene anche da pensare che avere sfidato, la settimana scorsa, il gruppo Cerroni, accusandolo di rallentare gli impianti in questa fase di picco di produzione dei rifiuti, non abbia giovato all’assessore, il suo coraggio non è stato apprezzato da tutti. E ieri Colari, il giorno successivo l’udienza del processo che vede sul banco degli imputati Manlio Cerroni, ha scritto al prefetto Franco Gabrielli sostenendo di avere pronte le soluzioni per uscire dall’emergenza, «ci convochi insieme ad Ama». Il prefetto per ora ha preso tempo, limitandosi a un sibillino «io faccio incontrare tutti».

Le voci riportate dalla stampa vengono smentite da un secco comunicato diffuso dall’ufficio stampa del Sindaco in tarda mattinata.

Voci e insinuazioni attorno al gradimento dell’assessore all’Ambiente Estella Marino, apparse oggi su alcuni organi di stampa, sono del tutto infondate. L’impegno di tutta l’amministrazione capitolina, e in prima persona proprio del sindaco Ignazio  Marino e dell’assessore Estella Marino, è pieno e concorde. Si lavora tutti per superare una situazione difficile, provocata dalle resistenze alla decisione di Roma di superare vecchi monopoli, per trasformare il ciclo dei rifiuti nel segno della sostenibilità ambientale e dell’interesse della città.

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EMERGENZA RIFIUTI A ROMA, INTERVISTA AD IGNAZIO MARINO: “CON ME FINITI I MONOPOLI”

Intervistato da Giovanna Vitale su Repubblica nella Cronaca di Roma, il sindaco di Roma Ignazio Marino ribadisce e si rivendica la sua strategia per la raccolta e la differenziazione dei rifiuti in città, e la sua lotta contro “i grandi monopoli”, ovvero contro il consorzio Co.La.Ri. di Manlio Cerroni.

Ma con chi ce l’ha? Il capo dell’amministrazione è lei, l’Ama è un’azienda comunale, i vertici li ha nominati lei.

«Io penso che a un certo punto della vita bisognerebbe capire che si concludono delle fasi: l’epoca delle discariche e dei monopoli privati basati sulla gestione di 5 mila tonnellate di rifiuti giornalieri prodotti dalla nostra città, con me, è finita per sempre. Chi vuole mettere in difficoltà Roma, creare l’emergenza per piegarmi, sappia che io resisterò e alla fine vincerò».

Un atteggiamento gladiatorio che tuttavia non risolve il problema.

«Un conto è governare – come fa la mia giunta – cercando di costruire il futuro per i romani e le romane del 2030 senza inseguire il facile consenso, un conto è fare come hanno fatto tutte le amministrazioni precedenti dal 1963 in poi: affidando il business dei rifiuti a un signore che adesso rallenta gli impianti perché noi quel business glielo abbiamo tolto. È normale che sia nervoso: gli è stato bocciato un lodo da 900 milioni e Ama ha appena bandito una gara per il carico, trasporto e trattamento di 600mila tonnellate di rifiuti l’anno. Vuol dire che un terzo di quelli prodotti in città verrà affidato al migliore player sul mercato. È la prima volta».

Il sindaco spiega che la fase di transizione dipende dal fatto che si sta cercando di superare la fase di monopolio, e che i romani devono concedere alla giunta “tempo e pazienza”.

A parte che non si capisce cosa c’entri il trattamento con la raccolta e le strade non spazzate, nell’attesa che la sua visione proiettata fino al 2030 si concretizzi, che facciamo: continuiamo così?

«La città sta migliorando e sono convinto che i romani abbiano capito cosa vogliamo fare. Chiedo loro di avere fiducia e un po’ di pazienza. Insieme possiamo trasformare in una risorsa il problema creato da un singolo monopolista. Quando, tra un anno, avremo i primi proventi dalla vendita di vetro, carta, plastica, e ricaveremo energia dall’umido, tutti se ne accorgeranno».

(…)

Alla fine, ma per ora la città è sporca.

«In appena un anno e mezzo abbiamo superato Berlino nella raccolta differenziata: noi siamo al 45%, loro al 41. Noi stiamo costruendo degli eco-distretti dove tutto ciò che veniva buttato in discarica si trasformerà in ricchezza e così potremo abbassare drasticamente la tariffa dei rifiuti».

Drasticamente quanto? Quest’anno la media è stata di 5 euro.

«Io spero che l’anno prossimo potremo arrivare attorno al 10% della tariffa perché stiamo facendo un’altra cosa molto importante. Stiamo programmando il numero dei cassonetti in base al numero delle cartelle esattoriali».

E che significa?

«A Roma le cartelle di Acea sono 1,6 milioni; quelle Ama 1,2 milioni. Significa che ci sono almeno 400 mila luoghi dove ci sono corrente elettrica e acqua, ma non rifiuti. Le pare possibile?».

 

Copertina: Estella Marino. AnsaFoto / Fabio Campana

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