Omicidio di Emanuele Morganti, verso la svolta: fermati due dei 9 indagati

28/03/2017 di Redazione

È forse arrivato il momento della svolta nelle indagini per l’omicidio di Emanuele Morganti, il ventenne che la scorsa settimana, la notte tra venerdì e sabato, è stato pestato fuori da un locale di Alatri, in provincia di Frosinone, ed è poi morto in ospedale, dopo due giorni di agonia. Secondo indiscrezioni, dei 9 indagati almeno 2 sarebbero stati sottoposti a fermi. Sarebbero in corso accertamenti anche su una presunta aggressione ai danni di alcuni sospettati.

 

LEGGI ANCHE > «Chi sa parli». Su facebook si scende in campo per l’omicidio di Emanuele Morganti

 

EMANUELE MORGANTI, INDAGATI E FERMATI

Emanuele, studente di Tecchiena, è stato massacrato a calci e pugni e poi colpito alla testa con un corpo rigido, dopo aver difeso la sua fidanzata. Con la ragazza si era recato presso il circolo ‘Miro Music Club’ di piazza Regina Margherita, nel centro storico di Alatri, solo per ascoltare musica. I due fermati avrebbero avuto un ruolo chiave nell’aggressione, e quindi nella morte del giovane. Il colpo alla testa sarebbe stato inferto utilizzando un pezzo di ferro o una chiave inglese. Ha poi provocato una frattura cranica ed emorragie.

A quanto si apprende gli investigatori hanno ben chiaro il quadro di quanto accaduto e sarebbero definite le posizioni e le presunte responsabilità di ciascuna delle altre 7 persone coinvolte nell’aggressione. Il quadro della vicenda è più nitido anche grazie alle immagini delle telecamere della zona del locale pubblico e alle testimonianze raccolte. I due fermi rimanderebbero alla responsabilità più grave, l’omicidio. Ancora da definire è invece il movente, in particolare se l’aggressione sia stata premeditata o maturata sul momento. Da questa definizione dipende anche il capo d’imputazione: omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione o omicidio preterintenzionale.

(Foto da Facebook)

Share this article