Elezioni Amministrative 2016, l’appello di Pisapia, Zedda e Doria: «Tenere unito il centrosinistra»

Sono stati i volti delle rivoluzioni arancioni. I trionfatori in quella stagione di primarie dove le gerarchie venivano stravolte, con i candidati di partito del Pd sconfitti ai gazebo. Ora, in vista della tornata di Comunali alle elezioni 2016, il sindaco uscente di Milano Giuliano Pisapia e i colleghi Massimo Zedda (Cagliari, di nuovo in corsa) e Marco Doria (Genova, al voto nel 2017) lanciano un appello per tenere unito il centrosinistra, a rischio (a dir poco) per i rapporti ai minimi termini tra il Pd renziano e Sel.

Elezioni Milano 2016
ANSA/ANGELO CARCONI

L’APPELLO DI PISAPIA, ZEDDA E DORIA: «PD E SEL TORNINO UNITI» –

Sulle pagine del quotidiano La Repubblica i sindaci hanno rivendicato l’esigenza di non archiviare quell’esperienza, lanciando un messaggio a Renzi per allontanare schemi di alleanze che rievochino lo spauracchio del Partito della Nazione:

«Con un «rafforzamento delle componenti di sinistra», per «continuare percorsi che ci hanno permesso di vincere in passato e ci permetteranno di vincere in futuro». I sindaci rossi di Genova, Milano e Cagliari che, nel 2011 e 2012, hanno vinto sostenuti anche dal Pd. Assieme lanciano un messaggio diretto a Matteo Renzi per le prossime Comunali: no ad alchimie anomale, no a edizioni locali del cosiddetto “Partito della Nazione”. Nel caso di Milano, l’appello, che parte dalla riflessione sul risultato dei lepenisti in Francia segna — se ce ne fosse ancora bisogno — lo schieramento in campo di Pisapia contro il probabile candidato Giuseppe Sala. «La scelta del candidato sindaco del centrosinistra non può avvenire se non sulla base della valutazione del lavoro svolto — scrivono i tre — sia nei casi in cui si ricandidi il sindaco uscente sia in caso di primarie», si legge sul quotidiano diretto da Ezio Mauro.

Pisapia, Zedda e Doria riconoscono il Pd come «perno e componente maggioritaria», ma credono in un centrosinistra allargato a Sel e i civici, attuando uno schema che nel governo nazionale non esiste più, soprattutto dopo che l’Italicum lo ha archiviato.

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Allo stesso modo, i sindaci sembrano a dir poco lontani dalle logiche di Sinistra Italiana (il gruppo unitario nato dal patto tra Sel e parlamentari ex Pd, in vista del lancio di un nuovo partito), soprattutto da chi punta allo strappo con i dem:

«Noi che governiamo le nostre città con un approccio ideale e non ideologico, pensiamo che in un momento così difficile e complesso sia necessario ritrovare quell’unità aperta e larga del centrosinistra che, sola, può ridare fiducia alle cittadine e ai cittadini italiani. Per far questo è indispensabile ripartire dalle forze politiche che, insieme al civismo autentico, compongono, in gran parte d’Italia, il centrosinistra e che, con differenze ma unità di intenti, hanno saputo vincere e governare. Quelle forze sono principalmente il Partito Democratico, perno e componente maggioritaria, e Sel. Uno schema diverso rispetto a quello del governo nazionale, dove Sel è all’opposizione. Ma noi auspichiamo e lavoriamo affinché questa fase sia un momento transitorio. A partire dai Comuni»

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ELEZIONI MILANO 2016, PISAPIA SPINGE LA CORSA DI BALZANI –

Intanto a Milano lo scontro Balzani-Sala (con l’incognita Majorino ancora in corsa, ndr) ai gazebo è vicino. Con il sindaco uscente che spinge la corsa della sua vicesindaco:

«Non poteva esserci più chiaro endorsement, da parte di Pisapia, per la sua vice Francesca Balzani, che parla da candidata: «Non facciamo primarie “quattro salti in padella”, apri la busta con il candidato di partito e la scaldi nella pentola, gli elettori non capirebbero». I giochi però sono tutt’altro che fatti: la coalizione milanese è tornata alla data iniziale per le primarie, il 7 febbraio, con raccolta firme da sabato prossimo al 12 gennaio. Dunque niente partecipazione al “primarie day” del Pd il 20 marzo, ma anche la data proposta dal sindaco (28 febbraio) è stata superata. «Sono contento dell’ottimo risultato raggiunto» commenta Pisapia, che ieri ha parlato con il vicesegretario Pd Lorenzo Guerini. La partita ambrosiana inizierà prima, e questo va bene anche a Sala. Mister Expo ha fatto capire ai suoi che questo era uno dei segnali che si aspettava per misurare l’incisività del Pd milanese nelle decisioni: «È un primo passo per rendere eque le primarie, ma ne serviranno altri».

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