Le date delle Elezioni Amministrative 2016: quando si vota

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DATE ELEZIONI COMUNALI 2016: QUANDO SI VOTA?

Quando si vota? Ora la data è anche ufficiale: il Viminale ha deciso che si voterà soltanto il 5 giugno per le Elezioni Comunali 2016, con possibili ballottaggi due settimane dopo, il 19 giugno. Tradotto, alla fine – nonostante le indiscrezioni – non ci sarà la doppia giornata elettorale, né il decreto che avrebbe dovuto permettere il voto anche lunedì 6 e 20 giugno.

Lo speciale di Giornalettismo:

La richiesta di votare in doppia giornata accontentava gran parte dei partiti, era pensata per frenare l’incubo astensionismo, considerato anche il voto a ridosso dell’estate. Ma il decreto, considerate anche le polemiche sui costi aggiuntivi, non arriverà. Quindi resta valido il primo decreto del Ministero dell’Interno che ha reso ufficiale la data del 5 giugno per le elezioni Comunali. La conferma è arrivata dal ministro dell’Interno Angelino Alfano, che ha anticipato come pure per il referendum costituzionale di ottobre si voterà in una sola giornata.

URNE APERTE SOLO IL 5 GIUGNO. NIENTE DECRETO PER VOTO ANCHE LUNEDÌ

Quella del 5 giugno non era stata l’unica data evocata. Era emersa anche quella del 12 giugno. Una data che piaceva ai partiti in ritardo su liste e alleanze, perché avrebbe permesso di guadagnare qualche altra settimana prima delle urne. Ma con una contro-indicazione: sarebbe stato troppo a ridosso dell’estate, con il rischio di aumentare il pericolo astensionismo. Ma non solo: ci sarebbe stata pure la coincidenza con la celebrazione ebraica dello Shavuot (la Festa delle settimane). Allo stesso modo, c’era stato anche chi aveva ipotizzato un voto anticipato al 29 maggio.

Si va invece verso la doppia giornata di voto per la tornata di elezioni Amministrative del 5 giugno nelle regioni a statuto ordinario. Sfide con non poche incognite, sondaggi alla mano: dalle Roma fino a MilanoNapoli, Torino, Bologna e Cagliari. Proprio dalla Capitale era emersa l’indiscrezione del voto possibile il 5 giugno, dopo un incontro tra Francesco Storace e il prefetto Franco Gabrielli. Poi lo stesso Gabrielli aveva però precisato che a stabilire la data doveva essere il Viminale. Poi le indiscrezioni sono state comunque confermate.

BOCCIATA IPOTESI DEL 29 MAGGIO E 12 GIUGNO

Di certo, era stata archiviata da tempo la “tentazione” di un voto rinviato di un anno nella Capitale, ora affidata nelle mani del commissario Tronca, dopo la fine traumatica dell’esperienza Marino, con tanto di firme dal notaio. L’indiscrezione era stata più volte smentita da Palazzo Chigi, che ha così allontanato le polemiche avanzate dal M5S e dalle altre forze di opposizione, critiche sull’ipotesi di uno slittamento del voto, con la scusa della questione “sicurezza” legata alla concomitanza con il Giubileo.

DECIDE IL VIMINALE

L’ultima parola sulla data delle Elezioni Comunali 2016 è toccata così al ministero dell’Interno. Ad essere chiamati al voto saranno in totale 1351 Comuni. Di questi, 1158 fanno parte di Regioni ordinarie e 193 di Regioni a Statuto speciale.

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ELEZIONI COMUNALI 2016: QUANDO SI VOTA E COME

Come si voterà? Nei Comuni con un numero di abitanti superiore a 15mila si vota con una sola scheda, dove sono riportati i nomi dei candidati sindaci e le liste che appoggiano il candidato. L’elettore può esprimere il voto in tre modi:

  • segnando una “x” solo sul simbolo della lista. La preferenza va alla lista e al candidato sindaco che questa appoggia;
  • tracciando un segno sul simbolo di una lista, indicando nel caso anche la preferenza per uno dei candidati alla carica di Consigliere appartenenti alla stessa lista, e tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata. Questo è il caso del  “voto disgiunto“;
  • tracciando un segno soltanto sul nome del Sindaco, votando così solo per il candidato Sindaco e non per la lista o le liste a quest’ultimo collegate.

Nei Comuni con più di 15mila abitanti viene eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno).Nel caso in cui nessun candidato ottenga questo risultato, si torna al voto due domeniche dopo per votare tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti, in un turno di ballottaggio. Ad essere eletto è il candidato che prende più voti.

Il Consiglio comunale viene invece stabilito seguendo queste regole, come spiega l’Anci: se le liste collegate al candidato eletto nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.

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