Egitto, blitz anti-Isis: 12 turisti uccisi dall’esercito

Tragedia in Egitto. Le forze di sicurezza all’inseguimento di gruppi jihadisti hanno aperto il fuoco per errore contro quattro pick-up turistici in viaggio nel deserto occidentale egiziano, uccidendo 12 turisti, e fra questi anche due messicani. Almeno altri 5 messicani sono invece rimasti feriti sui 10 che in totale sono stati trasportati in ospedale. I pick-up si trovavano in una zona non autorizzata ai turisti secondo il governo. Nella zona, il deserto dell’Ovest egiziano, molto frequentato da turisti, trovano rifugio anche diversi gruppi jihadisti, fra cui l’Isis.

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 EGITTO, TURISTI UCCISI: IL MESSICO CHIEDE INCHIESTA –

Il ministero degli Esteri messicano Claudia Ruiz Massieu ha confermato l’attacco sferrato per errore dalle forze di sicurezza egiziane, affermando che almeno due delle vittime sarebbero di nazionalità messicana. L’agenzia turistica che aveva organizzato il tour, ha riferito una portavoce del ministero egiziano del turismo all’AP, «non aveva permessi e non aveva informato le autorità», mentre per ogni escursione alla zona di Farafra è richiesta una specifica autorizzazione. «Non dovevano essere lì» – ha aggiunto la fonte – senza fornire ulteriori dettagli sulle circostanze dell’attacco. Il presidente messicano Enrique Peña Nieto intanto ha chiesto al Cairo l’avvio di «un’inchiesta approfondita» sulla tragedia.

 

EGITTO, TURISTI UCCISI: LA TESTIMONIANZA –

Mentre a El Mundo una fonte del tour operator dei turisti uccisi in Egitto, 2 messicani e 10 egiziani, ha raccontato: «Mentre stavano cenando, tre aerei da combattimento dell’esercito hanno cominciato a sparare e lanciare missili sui veicoli. Erano completamente carbonizzati. Alcuni hanno cercato di scappare ma i militari li hanno inseguiti aprendo il fuoco su chiunque fuggisse». Suci social network è in seguito apparsa quella che sembra la copia del permesso concesso al gruppo dalle autorità militari.

EGITTO, LE REAZIONI –

Il governo messicano ha duramente condannato l’uccisione dei suoi due cittadini per voce del presidente Enrique Pena Nieto, che ha annunciato che il paese pretenderà un’inchiesta sull’accaduto. Inchiesta che non sembra necessaria per l’esercito egiziano, che in un comunicato ha spiegato che i turisti sono stati colpiti in un luogo nel quale si trovavano «illegalmente» e che quindi è colpa loro, non dell’esercito che non ha verificato chi stesse massacrando e per ora non ha nemmeno indicato esattamente dove sia avvenuto il massacro. Nel pomeriggio il primo ministro Ibrahim Mahlab ha visitato i feriti in ospedale.

(Foto di copertina: aviazione egiziana. Fonte: archivio Ansa / Facebook)

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