Il giallo della donna morta dove vive Papa Francesco

Morte a Santa Marta, la residenza-foresteria della Città del Vaticano in cui ha scelto di continuare a risiedere il Pontefice, Papa Francesco: una impiegata alla reception di nazionalità eritrea, Miriam Wuolou, è stata trovata morta in avanzato stato di decomposizione; una donna incinta di sette mesi che venerdì scorso la polizia ha rinvenuto nella sua casa di Roma Nord dopo gli allarmi del fratello che da giorni mancava di qualsiasi sua notizia. Ora indagano le forze dell’ordine sulle cause del decesso. 

MUORE UNA DONNA CHE LAVORA DOVE VIVE PAPA FRANCESCO

In fondo, riporta Federica Angeli sulla Cronaca di Roma di Repubblica, «è pur sempre una dipendente del Papa».

Miriam Wuolou, 34 anni, lavorava alla reception di Casa Santa Marta, il pensionato d’Oltretevere dove risiede papa Francesco, ed è stata trovata cadavere venerdì nella sua casa, alla periferia nord di Roma. Da giorni il fratello non aveva sue notizie e ha dato l’allarme al 112. Quindi la brutta scoperta. Sarà l’autopsia, disposta dalla procura, a stabilire le cause del decesso. Ad oggi quel che si sa è che la donna, di origine eritrea, era al settimo mese di gravidanza ma da alcune settimane non andava al lavoro per problemi di salute. Soffriva di una grave forma di diabete tanto che i medici avevano definito a rischio la sua gravidanza. Per questo da settimane aveva lasciato la reception della domus ecclesiastica.

 

 

Sul corpo per ora non risulterebbero segni di violenza il che porterebbe a pensare ad un decesso per i disturbi di salute di cui la donna soffriva, tuttavia la procura continua le indagini.

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La pista del malore e quindi della morte per cause naturali, resta quella più probabile. Ma nulla viene lasciato al caso e il pubblico ministero Mario Palazzi ha disposto accertamenti per escludere il peggio. Dalle prime indagini emerge che la donna era da tempo sofferente di diabete e doveva seguire una terapia a base di insulina. La gravidanza avanzata potrebbe avere complicato il quadro clinico della donna causandole un malore improvviso. Ma l’autopsia dovrà anche stabilire perché quel cadavere era già in stato di decomposizione. La morte risalirebbe a diversi giorni prima del ritrovamento ed è strano che il coniuge non si sia accorto di nulla. Miriam infatti era sposata dal 2014 con un italiano ma da alcune testimonianze sarebbe emerso che l’uomo, già ascoltato dai carabinieri assieme al fratello della donna, non viveva stabilmente con lei. Circostanza questa che ha portato la magistratura a chiedere ai consulenti a cui è affidato l’esame autoptico di accertare il dna del feto. Proprio per non lasciare nulla inesplorato.

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