Papa Francesco spoglia don Inzoli, il sacerdote pedofilo

Don Mauro Inzoli non sarà più prete. Lo ha deciso papa Francesco che ha comunicato la sua decisione alla diocesi di Crema. A sua volta, il vescovo della comunità Daniele Gianotti ha scritto una lettera ai fedeli per dare la notizia. Don Inzoli era stato condannato a quattro anni e nove mesi per pedofilia e gli era stato vietato di avvicinarsi a qualunque luogo frequentato da minori.

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«La congregazione per la dottrina della fede mi ha comunicato la decisione, presa da papa Francesco il 20 maggio scorso con sentenza definitiva, di dimettere don Mauro Inzoli dallo stato clericale – ha scritto il vescovo Gianotti -. Non possiamo pensare che il papa sia giunto a una decisione così grave senza aver vagliato davanti a Dio tutti gli elementi in gioco per arrivare a una scelta che fosse per il bene della chiesa e al tempo stesso per il bene di don Mauro».

LA VICENDA DI DON MAURO INZOLI

L’ormai ex sacerdote era stato condannato per fatti risalenti agli anni compresi tra il 2004 e il 2008. Figura da sempre discussa e amante del lusso (il suo soprannome, non a caso, era don Mercedes), toccava i bambini nel corso della confessione e giustificava questi atti come presunti rituali ebraici raccontati nell’Antico Testamento. Nel 2014, dopo la sua condanna, il Vaticano lo condannò a una vita privata, di raccoglimento e preghiera, senza tuttavia spogliarlo dell’abito talare.

Ora, invece, è arrivata la decisione di papa Francesco, che ha messo definitivamente il punto sulla vicenda del sacerdote vicino a Comunione e Liberazione, ex responsabile della Compagnia delle Opere di Cremona e Crema. Si chiude un cerchio che, al termine del processo penale, aveva visto don Inzoli risarcire le vittime degli abusi (cinque in tutto quelle riconosciute, il più piccolo di 12 anni, il più grande di 16 all’epoca dei fatti) con 25mila euro a testa.

(FOTO: ANSA/TONINO DI MARCO)

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