Dj Fabo, il giudice dice no all’archiviazione. Cappato: «Decisione che rispetto profondamente»

11/05/2017 di Redazione

Il gip di Milano Luigi Gargiulo ha respinto, al momento, la richiesta di archiviazione per Marco Cappato accusato di aiuto al suicidio per la morte di Fabiano Antoniani, noto come Dj Fabo. L’esponente radicale lo scorso febbraio ha accompagnato il 39 enne cieco e tetraplegico in una clinica in Svizzera per chiedere l’eutanasia  Il giudice ha fissato un’udienza per il 6 luglio per la discussione delle parti e poi prenderà una decisione. Cappato in un video ha dichiarato come questa fosse una decisione che rispetta profondamente e che sottolinea come il tema sia delicato e difficile anche dal punto di vista giuridico. «Andiamo avanti – spiega – con la nostra azione di disobbedienza civile».

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DJ FABO, NIENTE ARCHIVIAZIONE PER CAPPATO: DECISIONE RINVIATA AL 6 LUGLIO

Nell’istanza di archiviazione i pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini avevano scritto: «Il principio della dignità umana impone l’attribuzione a Fabiano Antoniani e in conseguenza a tutti gli individui che si trovano nelle medesime condizioni, di un vero e proprio ‘diritto al suicidio’». Il gip però ha deciso di non accogliere allo stato l’istanza dei pm, ma nemmeno di respingerla in toto disponendo subito nuove indagini o l’imputazione coatta. Il giudice ha preferito fissare un’udienza per il prossimo 6 luglio per far discutere le parti (i pm e i legali di Cappato) e poi decidere.

DJ FABO, NIENTE ARCHIVIAZIONE PER CAPPATO: COSA SUCCEDE ORA

Il provvedimento si basa sull’articolo 409 del codice di procedura penale, che, al comma 2, prevede che se il gip «non accoglie la richiesta (…) fissa l’udienza in camera di consiglio e ne fa dare avviso al pubblico ministero, alla persona sottoposta alle indagini e alla persona offesa dal reato» e anche al procuratore generale presso la Corte d’Appello, il quale ha la facoltà di disporre l’avocazione delle indagini, qualora lo ritenesse necessario. Dopo l’udienza (quella del 6 luglio) il giudice ha tre possibilità: o accogliere l’istanza del pm e archiviare l’indagine, oppure indicare approfondimenti istruttori o ordinare sempre al pm di formulare entro 10 giorni l’imputazione coatta per Cappato per poi fissare l’udienza preliminare.

(Foto: ANSA / RICCARDO DALLE LUCHE)

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