Roma, Raggi blinda il fedelissimo Marra e promuove anche il fratello

11/11/2016 di Redazione

Sta creando malumore a Roma la linea dura della sindaca Virginia Raggi sulla scelta dei dirigenti di Palazzo Senatorio. I mugugni riguardano innanzitutto la conferma di Raffaele Marra e la promozione del fratello Renato Marra. Ma non solo.

 

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DIRIGENTI ROMA, RAGGI BLINDA RAFFAELE MARRA E SUO FRATELLO RENATO

Raffaele, fedelissimo del primo cittadino, il manager che ha disegnato la nuova organizzazione degli uffici di Roma Capitale, dopo essere stato allontanato dal gabinetto del sindaco (dopo le pressioni estive di Beppe Grillo), per i prossimi tre anni sarà a capo dei 23mila dipendenti comunali. Renato, intanto, da vicecomandante dei vigili passerà alla guida della neonata direzione Turismo, con un possibile aumento di stipendio. In tanti in Campidoglio non sembrano gradire. Ad ascoltare le voci dei dirigenti, come spiegano oggi Lorenzo D’Albergo e Mauro Favale su Repubblica, potrebbero esserci addirittura 100 ricorsi contro le delibere firmate ieri dalla sindaca:

Non è piaciuta a tutti la procedura di “interpello” pensata proprio da Marra, quella attraverso cui un dirigente in scadenza poteva indicare una sola destinazione preferita senza però avere la possibilità che ci fosse una “comparazione tra curriculum”. Alla fine l’insindacabile decisione della Raggi (che si è fidata delle indicazioni di Marra) ha coinvolto solo quaranta (su 163) dirigenti capitolini: 25 quelli confermati (10 nei municipi e 15 nelle strutture centrali) e 11 coloro che cambieranno posizione (5 nei municipi, 6 in Campidoglio). Mentre restano ancora da sistemare i ruoli di capo dei vigili, di avvocato e ragioniere generale del Comune e del capo del dipartimento politiche sociale.
Pochi i soddisfatti, molti i perplessi, diversi i dirigenti declassati. Uno è sicuramente Stefano Fermante, già ragioniere generale dimissionario, che a meno di due mesi dalla chiusura del Bilancio viene assegnato alla “Direzione del sistema integrato dei controlli interni — organismi partecipati”: al suo posto arriva ad interim, fino a fine novembre, la dirigente Paola Colusso.

Il Pd sottolinea che il provvedimento della Raggi ha interessato solo pochi dirigenti capitolini e che, con la promozione in terza fascia dirigenziale, il fratello di Marra potrebbe ottenere un rilevante ritocco del compenso, passando dagli attuali 104mila euro annui lordi a circa 120mila (compenso da dirigente di terza fascia).

DIRIGENTI ROMA, SOLO UN CURRICULUM PER L’AMMINISTRATORE UNICO DI AMA

Intanto nel Movimento 5 Stelle si registra disappunto per la nomina come amministratore unico di Ama di Antonella Giglio, avvocata nata a Varese e trapiantata a Roma da anni. Le polemiche sono state innescate dal fatto che nel corso della Commissione Ambiente convocata per dare il via libera alla nomina, i pentastellati hanno portato un solo curriculum (quello della Giglio, appunto), nonostante nelle scorse settimane fossero state avanzate per l’incarico altre 34 candidature. «Se Virginia Raggi – ha detto Valeria Baglio, Pd – voleva nominare una persona di sua fiducia, amministratrice unica dell’Ama ne aveva piena facoltà, poteva però risparmiare a noi e alla città questa messinscena e agli ignari presentatori di domande e curriculum l’evidente presa per i fondelli».

(Foto di copertina: ANSA / ANGELO CARCONI)

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