Dimissioni Matteo Renzi congelate, il premier lascerà dopo la legge di Bilancio | Diretta

05/12/2016 di Redazione

DIMISSIONI MATTEO RENZI

La notte scorsa, in conferenza stampa da Palazzo Chigi dopo la sconfitta del Sì al referendum costituzionale sulla riforma Boschi, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato le sue dimissioni da capo del governo. L’addio è stato confermato (ma non formalizzato) oggi pomeriggio in un Consiglio dei Ministri durato pochi minuti. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha chiesto di lasciare la guida del governo solo dopo il via libera alla legge di Bilancio (che potrebbe arrivare grazie ad un iter accelerato al Senato entro la fine della settimana). Al termine del CdM il premier si è diretto al Quirinale. Le dimissioni Matteo Renzi apriranno certamente una fase politca e istituzionale piena di incertezze. Prima di tornare al voto il Parlamento dovrà necessariamente cambiare le leggi elettorali in vigore (diverse per Camera dei Deputati e Senato).

 

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20.20. Pressing di Berlusconi per il voto. Mentre venova diffusa la nota del Quirinale sulle dimissioni Matteo Renzi il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi chiedeva in una nota al capo dello Stato di assicurare la possibilità di voto in tempi brevi:

«Abbiamo fiducia nel ruolo di garante del Capo dello Stato che vigilerà certamente su questa fase delicata con equilibrio e imparzialità. Siamo certi che il Presidente della Repubblica saprà individuare la soluzione più corretta per assicurare agli italiani in tempi brevi la possibilita’ di votare e di scegliere finalmente, dopo tre governi non eletti, il governo a cui intendono affidare la guida del Paese».

20.07. Dimissioni Matteo Renzi congelate. In una nota del Quirinale diramata al termine dell’incontro tra il capo dello Stato Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi si legge:

«Il Presidente della Repubblica, considerata la necessità di completare l’iter parlamentare di approvazione della legge di bilancio onde scongiurare i rischi di esercizio provvisorio, ha chiesto al Presidente del Consiglio di soprassedere alle dimissioni per presentarle al compimento di tale adempimento».

Viene dunque confermato anche in via ufficiale l’addio alla guida del governo solo dopo il via libera alla manovra finanziaria. Con un iter accelerato l’approvazione definitiva potrebbe arrivare anche entro la fine della settimana.

20.03. Ringraziamento di Renzi ai ministri. Come rende noto palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in apertura della seduta del CdM ha informato i ministri della sua intenzione di salire al Quirinale ad annunciare le dimissioni, dopo il voto negativo registrato al referendum costituzionale. Renzi ha poi ringraziato i titolari dei dicasteri per la collaborazione e lo spirito di squadra dimostrati. Poi ha lasciato Palazzo Chigi per recarsi dal Capo dello Stato al Quirinale.

19.55. Renzi di nuovo a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è rientrato a Palazzo Chigi dopo l’incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

19.52. Incontro Renzi-Matterella durato circa mezz’ora. L’incontro al Quirinale sulle dimissioni Matteo Renzi tra il premier e il presidente della Repubblica è durato circa mezz’ora. Già in mattinata il presidente del Consiglio e il capo dello Stato avevano avuto un colloquio.

19.46. Renzi via dal Quirinale. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha lasciato il Quirinale. Prende corpo l’ipotesi di dimissioni congelate. Si attende una comunicazione ufficiale della presidenza del Consiglio.

19.32. Indiscrezioni: dimissioni Matteo Renzi solo dopo legge di Bilancio. Secondo indicrescioni il presidente del consiglio Matteo Renzi nel corso del CdM non avrebbe formalizzato le dimissioni. La formalizzazione delle dimissioni annunciate ieri da Renzi dopo la sconfitta del Sì al referendum costituzionale potrebbe avvenire solo quando il Senato avrà approvato la legge di Bilancio: un modo per mettere al riparo il Paese dal rischio dell’esercizio provvisorio. L’approvazione della manovra finanziaria nelle intenzioni del governo dovrebbe avvenire in tempi brevi, forse gà in settimana.

19.12. Renzi al Quirinale. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha raggiunto il Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e presentare le sue dimissioni.

19.02. Terminato il CdM delle dimissioni Matteo Renzi. È terminato dopo pochi minuti il Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi in cui era attesa l’ufficializzazione delle dimissioni da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi. La riunione, cominciata alle ore 18.48, è durata circa dieci minuti.

18.54. A Palazzo Chigi via al CdM delle dimissioni Matteo Renzi. È iniziato a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri nel quale il presidente del Consiglio Matteo Renzi, dovrebbe ufficializzare la sua volontà di dimettersi, dopo la sconfitta del Sì al referendum costituzionale. Alla fine della riunione Renzi dovrebbe recarsi al Quirinale. La Presidenza del Consiglio ha informato che il CdM ha avuto inizio alle ore 18.48.

 

dimissioni matteo renzi
(Foto: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

 

18.50. D’Alema: «Se nasce un nuovo governo congresso Pd a ottobre». Massimo D’Alema a ‘Carta Bianca’ su Raitre ha affermato: «Se si forma un nuovo governo possiamo fare il congresso del Pd come previsto», a ottobre. L’ex segretario Ds ha ricordato che con le dimissioni Matteo Renzi il «clima è avvelenato» mentre serve «una discussione seria e una ricomposizione delle nostre forze». Perché – ha aggiunto – il Partito Democratico è stato sconfitto prima alle comunali ed ora «in questa follia del referendum».

18.35. D’Alema: «Il 40% non è di Renzi», «Doveva dimettersi dopo Amministrative». A pochi minuti dall’ultimo Consiglio dei Ministri di Matteo Renzi prima delle dimissioni arrivano ancora frecciate da parte di Massimo D’Alema. «Ho letto dichiarazioni folli: ‘Ripartiamo dal 40%’. Sono parole prive di senso», ha detto l’ex segretario dei Ds a ‘Carta Bianca’ su Raitre riferendosi al tweet del renzianissimo sottosegretario Luca Lotti. «I voti del referendum – ha detto ancora D’Alema – non sono voti di Renzi. Il Pci nel referendum sulla scala mobile, era solo, prese il 45% dei voti. L’anno dopo alle politiche, prese il 27%». E ancora: «Renzi aveva detto che si sarebbe dimesso e lo ha fatto. Ma sarebbe stato ragionevole se si fosse dimesso dopo averci fatto perdere Roma, Torino e tante altre città. Lì ha perso come segretario del Pd. Il referendum è un referendum. Il governo è un’altra cosa».

18.25. Ipotesi dimissioni Matteo Renzi ‘congelate’ e ok alla legge di Stabilità in 48/72 ore. In queste ore sembra prendere sempre più corpo l’ipotesi di approvazione rapida in Parlamento della legge di Stabilità, in 48 massimo 72 ore, nel caso in cui il premier Matteo Renzi decidesse di ‘congelare’ le sue dimissioni fino al via libera del provvedimento. L’iter partirebbe già domani al Senato, dove la Commissione Bilancio è convocata per le 12. Il passaggio in Commissione del testo sarebbe finalizzato esclusivamente alla valutazione delle coperture e non verrebbe presentata alcuna proposta di modifica. Successivamente il provvedimento verrebbe inviato direttamente in Aula, per consentirne l’approvazione lampo. Il testo blindato arrivato dalla Camera si compone di un solo articolo: con un accordo tra i gruppi dunque il via libera potrebbe avvenire in tempi rapidi, entro l’8 o al massimo il 9 dicembre. Non sarebbe necessario neanche porre la fiducia.

18.06. Venerdì alle 15 direzione Pd in diretta straming. L’attesa direzione del partito Democratico in programma venerdì pomeriggio, alle ore 15,per l’analisi della situazione politica verrà trasmessa in diretta streaming sul sito del Pd e su Unita.tv. Non è ancora chiaro se ci saranno dimissioni Matteo Renzi anche dalla guida del partito.

17.50. Legge elettorale, M5S chiede Italiacum anche per il Senato. Dopo le dimissioni Matteo Renzi da presidente del Consiglio si è acceso il confronto sulle leggi elettorali in vigore per Camera e Senato. L’Italiacum, in vigore per Montecitorio, potrebbe presto essere bocciato dalla Corte Constituzionale. Il Porcellum modificato dalla Consulta in vigore per l’elezione dei membri dell’assemblea di Palazzo Madama, invece, un sistema proporzionale, non garantisce la governabilità. Beppe Grillo, dal suo blog, propone ora l’Italicum anche per il Senato. «Ora ci troviamo con due leggi elettorali tra Camera e Senato molto diverse. Alla Camera è l’Italicum. La nostra soluzione è applicare la stessa legge al Senato su base regionale», si legge sul blog del leader M5S in un post a firma dei parlamentari Danilo Toninelli e Vito Crimi. «È sufficiente aggiungere alcune righe di testo alla legge attuale per farlo e portarla in Parlamento per l’approvazione. Stiamo lavorando alla bozza che presenteremo in questi giorni». E ancora: «La legge recepirà in automatico le indicazioni della Consulta che si pronuncerà a breve. Dopo di che avremo una legge elettorale costituzionale pronta all’uso evitando mesi di discussioni e mercato delle vacche dei partiti».

17.43. Rosato: «Renzi continui da segretario». Diversi esponenti del Pd di area renziana non immaginano la fine dell’esperienza politica di Matteo Renzi dopo le dimissioni da premier. «Tutto è iniziato col 40% nel 2012. Abbiamo vinto col 40% nel 2014. Ripartiamo dal 40% di ieri!», ha scritto su Twitter il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, commentando gli esiti del voto per il referendum costituzionale. «Il Pd vuole che continui a fare il suo lavoro», ha invece risposto il capogruppo Dem alla Camera Ettore Rosato ai cronisti che in Transatlantico avanzano l’ipotesi che il premier Matteo Rensi si dimetta da segretario Pd.

17.24. Totonomi sul successore di Renzi a Palazzo Chigi. Dopo l’annuncio di dimissioni Matteo Renzi da presidente del Consiglio è immadiatamente partito il totonomi sul successore del segretario Pd a Palazzo Chigi. I nomi che circolano con più insistenza in queste ore sono quelli del presidente del Senato Pietro Grasso, del presidente della Camera Laura Boldrini, del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, del ministro dei Beni Culturali Dario Francheschini, del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.

16.52. Alfano a Palazzo Chigi a colloquio con Renzi. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano è a palazzo Chigi da Matteo Renzi.

16.47. Direzione Pd in programma mercoledì. La direzione del Partito Democratico (annunciata ieri dal vicesegretario Dem Lorenzo Gurini pochi minuti dopo la chiusura dei seggi) potrebbe essere convocata per mercoledì prossimo, nel primo pomeriggio. È quanto si apprende in ambienti del partito e viene riportato in questi minuti dalle agenzie di stampa. Guerini aveva indicato inizialmente la giornata di martedì. Nella mattinata di oggi era poi circolata l’ipotesi di uno slittamento della riunione a venerdì. La direzione Pd è un appuntamento di particolare importanza per sciogliere i nodi politici legati alle dimissioni Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio ieri ha annunciato l’addio alla guida del governo ma non ha chiarito se si dimetterà anche da segretario del Pd. Secondo esponenti Dem a lui vicini sono probabili anche le dimissioni dalla guida del partito.

16.32. Romano: «Al voto entro pochi mesi». Per Andrea Romano, deputato Pd e condirettore dell’Unità, dopo le dimissioni Matteo Renzi non nascerà un governo duraturo, ma si andrà al voto a breve. «Gli italiani – ha affermato ai microfoni di Radio Cusano Campus – si sono espressi e gli italiani hanno sempre ragione. Se non l’avesse personalizzata Renzi questa campagna elettorale l’avrebbero personalizzata gli altri. Le dimissioni di Renzi sono un atto di coerenza, di trasparenza. Ci aspetta un percorso rapido verso le prossime elezioni. Abbiamo la totale fiducia in Mattarella, ma credo che andremo al voto entro pochi mesi».

16.02. Zoggia e Speranza: «Non chiediamo dimissioni di Renzi da segretario Pd». Gli esponenti della sinistra del partito Democratico, che al referendum costituzionale ha sostenuto il No alla riforma Boschi, non chiedono le dimissioni Matteo Renzi anche da segretario Pd. «Non ho mai chiesto a Renzi di dimettersi da Palazzo Chigi figuriamoci se gli chiedo di dimettersi da segretario del Partito democratico», ha detto l’ex capogrutppo Dem alla Camera Roberto Speranza. «Renzi – ha affermato ai cronisti Speranza – ha fatto questa scelta» di annunciare le dimissioni da premier, «ora bisogna sostenere il lavoro che farà il Presidente della Repubblica. I gruppi parlamentari del Pd che sono composti da 400 tra deputati e senatori, devono essere il perno della governabilità», ha aggiunto. Il deputato Davide Zoggia, altro esponente della sinistra Pd, intanto: «Non sappiamo quale sia il dibattito che si sta svolgendo in queste ore nella maggioranza di governo. Nessuno di noi sta chiedendo le dimissioni di Renzi dal partito e nessuno lo ha chiesto prima per quanto riguarda il governo».

15.22. Franceschini: «Reincarico dopo dimissioni? Chiare le parole di Renzi». Il ministro della Cultura Dario Fraceschini esclude l’ipotesi che dopo le dimissioni Matteo Renzi da premier venga assegnato all’ex sindaco di Firenze un nuovo incarico di governo. «Ho ascoltato le parole del presidente del Consiglio e mi sembrano molto chiare», ha risposto ai giornalisti.

15.08. Dopo le dimissioni di Renzi rischio caos istituzionale. Quanto accadrà nelle prossime settimane ai vertici del mondo politico e istituzionale italiano potrebbe avere anche conseguenze serie per la vita economica del Paese. Se si considera che dopo le dimissioni Matteo Renzi da presidente del Consiglio potrebbero arrivare quelle da segretario del Pd, e se si considera che partiti come il Movimento 5 Stelle, la Lega Nord e Fratelli d’Italia spingono per svolgere subito Elezioni Politiche, è chiaro che l’Italia rischia di ritrovarsi senza una leadership. Anche il Financial Times ha sottolineato che si può aprire uno scenario di prolungata incertezza: «Gli investitori vorrebbero vedere una rapida e ordinata transizione, un piano di emergenza per ricapitalizzare le banche e un’indicazione sull’adozione di alcune riforme economiche del nuovo governo provvisorio».

14.56. Direzione Pd verso rinvio a venerdì. La direzione del Pd post referendum, annunciata per domani (martedì) dal vicesegretario del partito Democratico Lorenzo Guerini, potrebbe essere spostata a venerdì. Secondo fonti Pd è questa l’ipotesi più accreditata per la riunione dei vertici Dem. Guerini ha annunciato, ieri sera, la direzione pochissimi minuti dopo la chiusura dei seggi. L’annuncio delle dimissioni Matteo Renzi è arrivato invece alle 00.30 circa, in conferenza stampa da Palazzo Chigi.

 

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14.50. In mattinata ministri da Renzi a Palazzo Chigi. A quanto pare per tutta la mattinata a Palazzo Chigi sono giunti diversi ministri. Graziano Delrio sarebbe entrato e uscito più volte. Poi ci sarebbe stata Maria Elena Boschi. Anche Dario Franceschini si sarebbe attivato per individuare una mediazione. Le dimissioni Matteo Renzi da presidente del Consiglio sembrano però ormai certe.

ore 14.44. Probabili dimissioni Matteo Renzi anche da leadership Pd. Stando a quanto trapelato da fonti vicine a Matteo Renzi (e riportato da agenzie di stampa) il presidente del Consiglio dimissionario sarebbe intenzionato a lasciare non solo la guida del governo ma anche la leadership del Partito Democratico. «Ho sempre detto che, in caso di sconfitta, avrei mollato tutto», avrebbe ripetuto l’ex sindaco di Firenze questa mattina ai suoi interlocutori. Ovviamente le dimissioni di Matteo Renzi anche da segretario Pd genererebbero una fase di incertezza politica ancora maggiore (considerando che i gruppi Dem in Parlamento sono composti da circa 300 deputati e oltre 100 senatori).

ore 14.36. CdM per comunicazioni di dimissioni Matteo Renzi convocato alle 18.30. Il Consiglio dei Ministri è convocato oggi alle 18.30 a Palazzo Chigi per comunicazioni del presidente. A darne notizia è stato un comunicato stampa della presidenza del Consiglio. Dopo la riunione dell’esecutivo il premier salirà al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

ore 14.32. Renzi su Facebook: «Mille giorni difficili ma belli». Matteo Renzi subito dopo l’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale ha pubblicato un messaggio sui social network. «Mille giorni difficili ma belli. Grazie a tutti, viva l’Italia», ha scritto il premier dimissionario sul suo profilo Facebook. Pubblicato anche video e slide dell’attività di governo.

 

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(Immagine: screenshot dalla pagina fan ufficiale di Matteo Renzi)

 

ore 14.25. Mattarella: «Assicurare impegni e scadenze». Stamattina in una nota il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affermato: «L’Italia è un grande Paese con tante energie positive al suo interno. Anche per questo occorre che il clima politico, pur nella necessaria dialettica, sia improntato a serenità e rispetto reciproco». E ancora: «L’alta affluenza al voto, registratasi nel referendum di ieri, è la testimonianza di una democrazia solida, di un Paese appassionato, capace di partecipazione attiva». «Vi sono di fronte a noi impegni e scadenze di cui le istituzioni dovranno assicurare in ogni caso il rispetto, garantendo risposte all’altezza dei problemi del momento».

Renzi dimissionario al Quirinale a colloquio con Mattarella. Stamattina, inoltre, il premier dimissionario Matteo Renzi è salito al Quirinale per un colloquio con il Presidente della Repubblica. L’incontro al Colle sarebbe durato circa un’ora. Il colloquio è stato definito «informale» e ad esso ne dovrebbe seguire un altro nel pomeriggio, subito dopo la riunione del Consiglio dei Ministri.

(Foto di copertina: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

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