Dieta Dukan, cosa dicono gli esperti

La dieta Dukan è un disastro. Gli esperti sembrano concordi, e su Repubblica ne parlano come di un’operazione mediatica sulla quale però ci sono zero evidenze:

Inizia con una battuta Andrea Ghiselli, ricercatore dell’Inran, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione: «Altro che metodo Dukan, compratevi un paio di scarpe da ginnastica, e soprattutto smettetela di fare le diete, più si fanno diete più si ingrassa, il metabolismo rallenta e alla fine per restare in forma si deve mangiare sempre meno». Assomiglia ad un paradosso, ma l’unica via per dimagrire, ascoltando gli esperti, sembra essere quella di uscire dall’idea di sottoporsi a regimi più o meno punitivi, che sia il minestrone o il succo d’acero, le bistecche al sangue o le bustine sostitutive, il sondino nel naso, o appunto i settantadue cibi della dieta Dukan, yogurt, formaggi e insaccati compresi, ma guai a toccare uno spicchio di mandarino».

Aggiunge Ghiselli:

«Queste diete iperproteiche funzionano perché non fanno sentire la fame, anzi ciò che si mette in moto è quasi una funzione anoressizzante. E in fondo se fatte per dieci o venti giorni, si possono anche sopportare, come stimolo a proseguire con una dieta equilibrata. Invece ciò che accade — dice Ghiselli — è che la gente alterna cicli di regimi iperproteici e cicli di abbuffate, con un rischio davvero alto per le arterie, per i reni e anche per le ossa che vengono private di alimenti ricchi di calcio». E allora? Nulla si crea e nulla si distrugge, ricorda Ghiselli, e cioè i chili persi, purtroppo, nel 90 per cento dei casi tornano ad arrotondarci pance e fianchi. La via però c’è, ma è lenta e saggia: «Si deve partire con una piccola riduzione di calorie, inserendo l’attività sportiva: una parte di calorie le consumerò mangiando un po’ meno, le altre camminando un po’ di più».

 

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Il professor Pietro Migliaccio, vera star della dietologia romana, di “pentiti” se ne intende e non poco:

«Quanti ne arrivano nel mio studio — sospira Migliaccio — pentiti della dieta Dukan, del sondino, della tisanoreica, e di tutte queste altre diete di moda. Arrivano, avendo ripreso tutto il peso, e spesso con analisi cliniche tutte sballate. Ma io non condanno nessuno, anzi se da me arriva un paziente che ha perso venti chili mangiando soltanto proteine, prima di tutto mi accerto che non abbia avuto danni, poi gli insegno come non ingrassare di nuovo…Spesso mi chiedo però che prezzo pagheremo in termini di salute collettiva per queste diete sconsiderate… ».

Infine, la professoressa Patrizia Bollo, docente universitaria, ma anche autrice di libri, tra cui “Diet-etica: sopravvivere nella giungla delle diete e imparare mangiando”, e per i bambini “Mangiocando”.

«È difficile far sentire la propria voce di fronte alla potenza mediatica di operazioni come la dieta Dukan. Ma l’antidoto altro non è che riscoprire il senso del mangiare, del cucinare, pensate che messaggio sbagliato può dare una madre sempre a dieta ai suoi figli… In fondo il cibo è un veicolo d’amore, anche se lo abbiamo dimenticato».

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