Il condono Maradona, Equitalia e quel gesto dell’ombrello…

19/10/2016 di Redazione

«Io non devo nulla. Da oltre venticinque anni mi addebitano ingiustamente una cartella di oltre 40 milioni di euro, con circa 35 milioni di interessi e sanzioni, per una ipotizzata violazione fiscale giudicata inesistente anche da tutti i giudici e comunque — anche se non dovuta — già tutta pagata dal Calcio Napoli con il condono del 2003, come ha dimostrato il mio avvocato, Angelo Pisani». Parla così Diego Armando Maradona in un’intervista al Corriere della Sera commentando la scelta del governo italiano di abbattere sanzioni e interessi di mora relativi alle tasse non pagate in passato. Qualcuno ha dato a questo tipo di provvedimento la definizione di ‘sconto Maradona’, con riferimento ai guai con il Fisco italiano dell’ex calciatore. Lui la rispedisce al mittente.

 

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MARADONA ED EQUITALIA: «IL NAPOLI HA GIÀ PAGATO TUTTO»

«Nessuna legge – dice El Pibe de Oro – si può chiamare condono Maradona, sarebbe proprio una barzelletta. E poi, se il Napoli ha già pagato tutto, mica posso fare un condono ogni volta che esce una legge solo perché mi chiamo Maradona. Il problema non sono io, visto che il mio avvocato ha già fatto annullare tutte le somme spropositate ed indecifrabili della mia cartella esattoriale: Equitalia ha fatto appello, ma si ricordi che io sono stato sempre assolto anche dai giudici penali. Chi mi ripagherà dei danni che ho subito?». Insomma, nessun passo indietro. Nemmeno sul gesto dell’ombrello che in una conferenza stampa riservò a Equitalia:

«Il sistema deve essere giusto e ascoltare gli innocenti, non badare solo alle formalità ma alla sostanza: il mio caso — così come tutti gli altri — è emblematico, perché insegna che si tratta di vicende che vanno esaminate nel merito. E, se lo si fa, si scopre che io non devo neanche un euro allo Stato».

 

A proposito di Stato. Lei, in diretta tv, indirizzò a Equitalia il gesto dell’ombrello e fu sommerso dalle critiche. Si è pentito?

 

«Io non mi pento di nulla perché, come tutte le persone in buona fede sanno, non ho mai fatto quel gesto».

 

C’è il video, Maradona. Ed è chiarissimo…

 

«Lo so. E se si guarda bene si capisce che ho fatto quel gesto tra me e me, come a dire “questa volta non mi sono fatto fregare”, perché i dipendenti di Equitalia all’aeroporto di Roma addirittura mi perquisirono e mi fecero alzare la maglietta davanti a mia figlia, mortificandomi senza pietà. Ma io, quella volta, non avevo niente. E quindi non mi hanno fatto nulla».

(Foto: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

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