Beppe Grillo ha imposto a Di Maio la rinuncia al confronto TV con Renzi

07/11/2017 di Redazione

Di Maio ha rinunciato al confronto TV su ordine di Beppe Grillo. Lo scrive il Quotidiano Nazionale in un pezzo di Elena Polidori.

DI MAIO HA RINUNCIATO AL CONFRONTO TV CON RENZI SU INDICAZIONE DI GRILLO

«Se Renzi fosse rimasto sopra il 20% – spiegava ieri una fonte interna al Movimento – non avremmo avuto problemi a confrontarci, ma dopo questo risultato, è chiaro che Renzi non è più il nostro competitor, non è più il leader del Pd». La decisione di riprendersi il guanto della sfida lanciato verso Renzi poco prima delle urne è maturata dopo che alcuni tra i tanti ‘suggeritori’ della comunicazione grillina hanno parlato di ‘errore’ e di ‘mossa avventata’ di Di Maio, sottolineando che «la vera gara per le prossime elezioni sarà tra centrodestra e M5S, il resto è solo tempo sprecato». Lo stesso Grillo, si racconta, alla fine ha fatto pressione su Di Maio perché accogliesse questi suggerimenti». Il retroscena del Quotidiano Nazionale ha aspetti di credibilità: oltre all’affidabilità della testata, la macchina della comunicazione del M5S è molto organizzata.

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La catena di comando è presidiata da sempre da Beppe Grillo e dalla Casaleggio Associati, che hanno indicato responsabili comunicazione di loro sicuro affidamento. Da tempo il loro uomo di fiducia è Rocco Casalino, responsabile comunicazione del gruppo M5S al Senato e coordinatore di tutta la comunicazione dei 5 Stelle a livello locale. La strategia di Grillo e M5S ha un senso. Di Maio non deve più competere con Renzi e il PD, ma col centrodestra. A livello nazionale è evidente come le due forze favorite per le prossime elezioni politich siano la coalizione di Berlusconi e Salvini e i 5 Stelle. Il PD potrebbe, forse, tornare competitivo solo se ricucisse con le forze uscite alla sua sinistra. Per questo motivo la rinuncia di Di Maio al confronto TV con Renzi, per quanto grottesca e goffa, appare sensata dal punto di vista della strategia politica.

Foto copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MEO

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